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La follia dell’uomo non è soltanto la guerra.
Ci sono altre assurdità commesse dall’uomo che ci fanno vivere male, soffrire.
In un viaggio fatto in Africa e non è stato la prima volta, ho potuto constatare la bellezza di questo continente e l’immenso spazio, l’enorme vastità di sguardo che lo contraddistingue.
Vedere queste terre sconfinate con un cielo e un orizzonte quasi infinito ti riappacifica con l’anima e ti allarga anche la mente, il cervello.
Vedere foreste, boschi,pianure con l’occhio che si perde nella grandezza illimitata ti fa comprendere quanto l’uomo sia al contrario limitato.
Viaggiare per ore e incontrare solo qualche villaggio di gente molto povera ma sorridente, con bimbi che non hanno nulla ma che sono più spensierati di quelli europei che hanno tutto e che sono sempre scontenti ti fa pensare.
Osservare tanto spazio non abitato da nessuno e pensare alle metropoli europee e americane dove vivono milioni di persone in pochi chilometri quadrati, soffocati dal traffico e respirando aria avvelenata non è forse una dimostrazione di follia?
L’era moderna e la sua tecnologia sta costringendo gli esseri umani a riunirsi tutti insieme in grandi metropoli svuotando le campagne, le colline, montagne ecc…
Sta accadendo in ogni parte del mondo, dalla Cina al Messico, dalla Thailandia al Giappone, in ogni luogo di civiltà umana!
Non so se qualcuno di voi ha mai potuto vedere la bellezza struggente dell’Africa non turistica, ma vi assicuro che dopo qualche settimana che vivi a contatto con la natura incontaminata dove ancora l’uomo non ci ha messo le mani è provare una emozione paradisiaca.
Quando incontri le persone hai un dialogo nel quale ci si scambia dei pensieri e riflessioni che ti arricchiscono umanamente, dal momento che molti parlano un buon inglese o un buon francese ed io ho la fortuna di parlarli abbastanza da poterli comprendere bene.
Tornare in Europa rappresenta un vero e proprio trauma.
Uno shock fortissimo nel quale ci si chiude in un mutismo esasperato e si ha una difficoltà enorme a riprendere la propria vita nella civiltà insana come la nostra e non si fa altro che pensare ale immagini di quelle terre.
E’ chiamato “mal d’Africa” e rientra nella didattica normale degli studi classici della psicologia.
E’ stato tutto stravolto dall’uomo.
Si vuol far credere che la nostra è civiltà, cioè vivere sempre di corsa, respirando aria inquinata, mangiare un panino e tornare in un ufficio o a scuola o all’università o in palestra e restare per ore incastrato nel traffico caotico nel quale la gente litiga e si spintona è normale?
No, non lo è!
Ecco spiegato l’abuso di tranquillanti, di ore dagli psicologi, di farmaci per le malattie psicosomatiche.
Un mio amico che soffriva di gastrite, ha mollato tutto in città ed è andato a vivere in campagna a coltivare mele e a venderle per vivere, mi ha confessato di aver visto svanire ogni fastidio fisico.
Lo stress, nervosismo,angosce, manie,depressione, solitudine,panico, sono gli effetti collaterali di una vita insana, innaturale.
“Più l’essere umano si allontana dalla natura e più è alienato”.
Non si può vivere sempre di corsa perché i politici, gli industriali, i vertici militari in grandi riunioni internazionali magari imbottiti di cocaina per essere lucidissimi hanno deciso che miliardi di persone per un miserabile stipendio devono vivere costantemente sull’orlo di una crisi di nervi?
La follia dell’uomo non è soltanto la guerra.
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