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Dedica a cui stai rispondendo

Il tempo scivola tra le nostre dita come sabbia tiepida e setosa scandendo i gesti e le parole nella razionalità del vivere di ogni nuovo giorno. Il tempo scorre come un fiume impetuoso portando con sè parole non dette e carezze mai date.
Ci lasciamo vivere erigendo muri di indifferenza, custodendo sentimenti riposti in un cassetto e ingrigiti dal colore della scontatezza, muovendoci in questa vita tra abbracci che avremmo voluto dare e parole amiche che avremmo voluto sentire.
Un granello dopo l'altro e la sabbia lenta e pigra scende dentro la clessidra del nostro tempo indifferente dei rimpianti, incurante dei rimorsi.
Il tempo ci osserva come un bambino curioso, silenzioso compagno, amico severo e impassibile che non torna mai indietro.
E mentre lui scorre nel letto della vita, noi ci accorgiamo di avere un bisogno profondo di sentirci vicini, complici, amici, ignari compagni di viaggio, soli in mezzo alla folla dentro gabbie di vetro, divisi nel cuore e nell'anima dalle nostre fragilità.
Distratta, fredda e confusa umanità.
Ci osserviamo l'un l'altro attraverso muri trasparenti e specchi deformanti mentre desideriamo sfiorarci, mentre nasce da sè la voglia di infrangere quel vetro per sentire il calore di una mano che cerca la nostra.
Dalla crisalide di un comune sentire nascono poche, semplici parole, che bagnano le labbra asciutte, si posano sul cuore e incrinano la vetrata, scalfendone la fredda facciata.
Tre semplici parole, calde e luminose come raggi di Sole
in un mezzogiorno d'agosto...
"TI VOGLIO BENE".