La nostra mente ci fa degli strani scherzi. La solitudine può essere un carcere che ci costruiamo con le nostre mani. Vigliaccheria, cecità mentale, paura di osare... paura di guardare in faccia la realtà... tutto può contribuire a allontanarci dalla nostra felicità.
A volte siamo colpiti da delle folgorazioni improvvise; da illuminazioni repentine che rischiarano di colpo tutto il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.
Generalmente accade nei momenti di grande travaglio, di lutto, di delusione... di solitudine e di crisi esistenziale.
A me è capitato fra ieri e stanotte.
Avevo appena subito l'ennesima batosta sentimentale, tanto più atroce quanto più grande erano stati l'amore e la dedizione che avevo rivolto a quella persona. Ero sprofondato in pensieri lugubri e meditavo, come sempre, sulla mia apparentemente invincibile solitudine.
D'un tratto, per qualche misterioso meccanismo mentale, mi è passata per la testa l'immagine della mia adorata cuginetta. Le ho sempre voluto un bene immenso, l'ho sempre adorata e coccolata e anche se purtroppo non ci vediamo tanto spesso siamo legati da un rapporto unico e assolutamente speciale.
Ho ripensato alle lunghe chiacchierate, alle discussioni stimolanti, alle passeggiate nei boschi durante il mese di Settembre... ho ripensato a quanto mi è stata vicina nei momenti del bisogno.
Di colpo ho avuto un'illuminazione: mia cugina è l'unica persona al mondo che sia ma riuscita a capirmi.
Quando era piccola era innamorata di me, che sono di 9 anni più vecchio, e io l'ho sempre trovata una ragazza fantastica. Non ne ho mai fatto mistero neanche ai miei amici.
Adesso mi domando se questa solitudine infernale non sia stata il frutto di cecità e di conformismo. Io e mia cugina sembriamo due fratelli gemelli. Abbiamo lo stesso carattere, gli stessi interessi, lo stesso tipo di intelligenza e di senso dell'umorismo. Ci siamo sempre piaciuti moltissimo anche fisicamente.
Non sarà mica lei la mia anima gemella ?