Ricordo quand'ero bambina. Quando correvo a piedi nudi nei prati di campagna, mi ingozzavo di tiramisù ed ero felice. Quando nelle candeline luminose vedevo desideri da esprimere, quando i vestiti non contavano e potevo andare in giro vestita di semplici stracci senza essere derisa da nessuno. Quando si faceva pace con un ditino, e si litigava per delle nullità. Quando si piangeva perché volevamo le figurine o l'ovetto Kinder, e si era al settimo cielo solo per una nuova Barbie da dimenticare dopo pochi mesi. Ricordo quando all'asilo passavamo giornate intere soltanto a correre e a giocare, a sentirci grandi, potenti soltanto perché riuscivamo a salire lo scivolo all'incontrario. Quando non potevamo perdere una singola puntata della "Melevisione". Dio, che tempi. Quanto mi manca tutta quell'innocenza nei miei occhi, quanto mi manca tutta quella semplicità. Era proprio bello vedere nelle piccole cose un mondo intero. Era bello non avere mai pensieri, non dover studiare, non essere mai responsabili di niente. Passare i pomeriggi nel cortile insieme agli amici a giocare a pallone, e rientrare a casa la sera con le mani sporche di nero e tanta voglia di raccontare eventi eroici. Bei tempi, davvero.