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Dedica a cui stai rispondendo

Immergetevi se volete in queste parole, ...
"Le labbra della ragazza che sfioravano il mio volto rinfrescavano la pelle delle guance che, probabilmente arrossata dallo sforzo dei singhiozzo, o dalla paura, o dalla vergogna, o da tutto questo assieme, s'erano arrossate, infuocandosi.

Io, di fronte a quel me così distaccato, ch'era allo stesso tempo me stesso e tutti gli uomini del mondo, m'ero sentito sprofondare dentro ad un abisso infinito e cupo, e quella bocca, adesso così vicina, era fresca, consolatoria, era ristoro per tutte le mie emozioni confuse.

-"Vedi... - disse la ragazza senza staccare le labbra dal mio volto -"vedi com'è difficile parlare, farsi capire, anche quando si è solo in due? Vedi com'è faticoso alternare i cicli dell'amore? Vedi com'è difficile mantenerli vivi... caldi? Sopportare, a volte, l'amore diventa un peso insostenibile"-

Non sapevo cosa rispondere, non volevo neppure rispondere, mi contentavo della frescura di quelle labbra sulle guance infuocate, e del tono di quella voce, calma, dolce, che mi cullava.

Mi passò una mano fra i capelli, scostandosi appena dalla guancia e guardandomi negli occhi.
Dentro a quell'azzurro mi colse una vertigine, sentii il mondo attorno roteare, gli alberi e fiori muoversi sino a vorticare, allora, al culmine della mia confusione, lei accostò le sue labbra alle mie e, socchiudendole, mi baciò.

Fu un bacio profondo, lungo, per me, quasi, interminabile, sentii la sua lingua dentro di me, ed era un sapore dolcissimo, di fragola, di frutti maturi.

La strinsi forte, al limite delle mie forze, e lei non emise un lamento, si lasciò andare fra le mie braccia pur essendo lei a comandare.

Durò quel bacio, chissà quanto tempo, certo abbastanza da farmi perdere il senso di quel tempo ch'era passato.

Quando staccò la sua bocca dalla mia aveva gli occhi, se possibile, ancora più belli, luminosi e trasparenti. Aveva lo sguardo di una donna innamorata, presa nel suo amore, complice, completamente rilasciata ad un sentimento burrascoso e forte, abbandonata ma al tempo stesso sicura della sua meta.

La guardavo stupito, non riuscivo a comprendere la natura di quel suo gesto, di quel suo sentimento apparente.
-"Io... - le dissi con un filo di voce -"... io non so cosa dire"-
-"Non parlare allora - disse, semplicemente, la ragazza, lascia che parlino per te il tuo sguardo e le tue mani, l'increspatura della tua pelle, questa rugiada, umida, di sudore, l'abbreviarsi del tuo respiro, il pulsare del tuo sangue e del tuo cuore. Lascia che sia il tuo corpo a parlare per te, la tua natura. Tu non sai quanto sia sincera la natura. Anche quella di un uomo, ma occorre saperla guardare e saperla ascoltare. Vieni"- disse quindi, risoluta.

Mi prese per mano e mi accompagnò in un angolo del giardino che non avevo mai visto.
Era un posto completamente diverso da tutti gli altri. Se in ogni angolo prima era uno sbocciare di fiori, uno spuntar di gemme e foglie tipico della primavera, qui, invece, era il trionfo dell'autunno, con i suoi colori rossastri e mattone, con tutte le sfumature di giallo e marrone.

-"Tu ami l'autunno, vero?- mi disse guardandomi negli occhi, il mio sguardo annuì invece della mia voce -"l'hai sempre amato, anche se non hai mai saputo il perché"-
Restavo lì, con la mia mano prigioniera della sua mentre tutto il mio cuore era ormai catturato da lei, ogni parte del mio corpo ne era pervaso.

Raccolse una foglia da terra, una bella foglia larga, rosso cupo con mille sfumature quasi cangianti.
-"La Primavera arriva coi suoi colori, a macchie, guardi la primavera ed immagini distese di fiori, uno sbocciare continuo di foglie e gemme. La primavera si ammira da lontano, ti conquista con i suoi colori d'assieme, ti turba ti ammalia con la sua frenesia di cose nuove. L'Estate arriva poi coi toni accesi del solleone che schiaccia o ravviva, col netto contrasto delle sue ombre: il chiaro e lo scuro si dividono il mondo e la natura dell’estate è come il sogno breve ed intenso.
L'autunno, invece, ti conquista con le sue mille sfumature"- mi mostrò la foglia raccolta -"potrebbe darti dei toni così sottili la Primavera? Potrebbe una foglia sola, raccontarti ed offrirti, tante diverse sfumature. Ecco il senso dell'Autunno ed il motivo di questa tua istintiva preferenza: il senso dell'infinitamente piccolo, dell'introspezione. Basta una foglia per dirti tutto di una stagione.
Le foglie d'Autunno, sai, non mentono. Loro sono state corteggiate dal vento per tutta una primavera ed una successiva estate, ma solo adesso, si concedono, arrossendo, un poco per timore, un poco per pudore.
Si staccano dal ramo come una fanciulla dalla propria casa, e si concedono pienamente, ad una danza col vento, che le avvolge completamente, e, come in ogni storia d'amore, loro si sentono volare, volteggiano in aria leggere, felici, abbandonate a quel loro amante che gioca con loro. Poi, come alla fine d'ogni ciclo, si posano per terra, in un fremito, ed in un attimo, poi, diventeranno nuova linfa, per nuova vita e nuovi amori, di nuove stagioni."- Come la terra ritorna alla terra...

Cercai nuovamente le sue labbra che mi donò più volte fino al finire del pomeriggio.
La notte passò in un attimo accanto a lei, e non c'erano storie nuove, ma solo quel suo modo totale, assoluto, di donarsi, ed io, nel ricambiare, mi davo a lei, completamente.

Avrei voluto farle mille domande, e mille ancora, ma per paura di rompere quell'incantesimo che mi aveva colpito, restai in silenzio a godere di quel mistero.

Sfiniti verso l'alba ci addormentammo.
Mi svegliai che il giorno era già piuttosto avanzato. Istintivamente allungai la mano accanto a me, nel letto ma trovai l'altra metà vuota.
Mi girai di scatto. Accanto a me c'era una rosa, e lo strumento che la ragazza aveva usato per cantarmi le storie, ed un biglietto.

C'era scritto "Hai ascoltato molte storie, ma per conoscerle tutte, ora dovrai imparare ad ascoltare la gente, gli amici, le persone che ti ameranno e che amerai, che ti conosceranno e che conoscerai. Ascolterai le loro storie e loro te le racconteranno, ed ogni storia sarà una storia nuova con qualcosa di vecchio, ed ogni storia tu la racconterai a questa rosa. Sarà questo il modo per mantenerla viva. Questa rosa vivrà delle storie del mondo e quante più gliene racconterai, tanto più resterà bella e preziosa. Lo strumento che tanto ti è piaciuto te lo lascio, per ricordo ma con un impegno. Quando lo imparerai a suonare racconterai questa storia ad un'altra persona, che se ne andrà per raccontarla ad un'altra ancora.

Sarai felice, perché ormai hai imparato ad ascoltare, e conosci la felicità di compenetrare.

Ora sai davvero cosa significa amare, entrare nell'altro senza far rumore, senza possedere e possedendo più d'ogni atto carnale.

Ora sai il senso dell'infinitamente piccolo e saprai trovare una storia dentro ad ogni foglia d'autunno e in ogni cosa.

Tu scoprirai la gioia di quei momenti, la felicità d'aver conosciuto dal di dentro le persone che incontrerai, l'amore che ti verrà donato per aver saputo amare.

Non temere il tempo che durerà un'amicizia o un amore. Durerà un ciclo, come tutto nell'universo. Durerà un'ora, un giorno od una vita intera. Non sarai più schiavo di un'unità di tempo, ma cercherai solamente la sostanza delle cose.
Conoscerai altre donne, altri uomini, altri amori, altri amici, altre avventure. Scriverai da solo le storie e le canzoni per le altre corde che suonerai assieme all'ottava, quella del destino.

Ma la regola che cercherai sarà quella di far suonare le corde tutte assieme, perché la vita scorre come un insieme d'ogni corda.
Le corde della vita dovranno esser tirate il giusto per dare l’armonia del suono e mai tirate poco perché nessun suono produrrebbero e mai tirate troppo perché si spezzerebbero... ..

Invecchierai, morirai un giorno, chiudendo il tuo ciclo, riaprendone un altro, forse, ma non dimenticherai mai, che il senso della tua vita, di questa tua vita, sarà raccogliere e raccontare, tutte le storie del mondo".
Ed è quello che che vivo... con tutto l’amore che posso!
Loving... Bob!