Vorrei spezzare il tempo in due e poter tornare indietro per insegnarti quello che non sono riuscita ad insegnarti in quasi 2 anni. Vorrei poter urlare al mondo che ti amo per come sei, che mi fido ciecamente di te, che voglio che tu sia il padre dei miei figli e il terreno su cui voler coltivare la mia vita. Vorrei non dover temere che tu mi faccia del male, sempre, perché mi sei ostile invece che complice. Vorrei non dover temere di dirti la verità, che ho fumato una sigaretta o che stasera sono uscita con un'amica. Vorrei ricevere da te un fiore al giorno invece di un livido ad ogni litigio. Vorrei poter pensare che io e te cresciamo insieme, invece di sentirmi morire a causa della convinzione che non vorrai mai seguirmi, per orgoglio, per partito preso. Vorrei smetterla di sentirmi dire che le cose cambieranno, e poi non cambiano mai. Vorrei smetterla di sentirmi dire che tu fai così perché sei così e basta, ma che mi dicessi "sbaglio, non avrei motivi per fare così se fossi poco più maturo". Vorrei non aver paura di portarti con le mie amiche, col timore di una figuraccia improvvisa per il tuo caratteraccio. Vorrei che mi facessi sentire che per te la mia vita è importante, i miei successi, le mie soddisfazioni, e che non sono motivo di vendetta o ripicca o invidia, ma anzi, motivo di orgoglio e stimolo per quelle cose in cui potresti imparare da me, proprio come io in questi 2 anni ho provato ad imparare cose da te, dalla tua diversità, dal tuo essere quadrato. Vorrei che la smettessi di comportarti come se tutto quello che fai fosse oro colato dal cielo. Vorrei che la diversità fosse uno stimolo e non un ostacolo. Vorrei non essere costretta a pensare che sei superficiale in tante cose, ma poter pensare che sei brillante, interessante nel tuo modo di essere. Vorrei poter volare ancora sulle ali di quella felicità che non ci appartiene più, e poter credere ancora in noi due. Ma non riesco, non è più così, e la sofferenza mi distrugge.