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Dedica a cui stai rispondendo

E’ un anno e mezzo che quando devo esprimere un desiderio ne ho sempre uno fisso. Uno irrealizzabile, come è giusto che sia un desiderio. Sempre la stessa richiesta. E sempre la stessa delusione. Perché? Perché non mi so rispondere? Perché ancora, dopo un anno e mezzo, non riesco a capacitarmi di come la nostra amicizia sia finita? Chiedo solo il tuo ritorno. Ma no, so che non tornerai. Perché, Edo? Perché noi? Perché in ogni ragazzo io cerco te? Perché voglio avere un amico, come eri tu, e non un ragazzo? Mi chiedo se sono sbagliata, ma non so rispondermi. Forse si, sono sbagliata. Ma con te stavo bene. E tu stavi bene con me, lo vedevo dai tuoi sorrisi. Mi manchi. Ma te le ricordi le elementari? In prima passavamo tutti gli intervalli insieme. Compagni di classe, nient’altro. Fino alla prima media. Di nuovo in classe insieme. Ma eravamo gelosi l’uno dell’altro, e allora abbiamo capito. Abbiamo capito che non eravamo destinati ad essere non amici, non fidanzati, ma qualcosa di ancora più forte: migliori amici. Io e te, Edo. La coppia invidiata da tutti. Dalla gente che, gelosa, in prima superiore ci ha allontanato. E da li piu niente. Nessuno dei due, con caratteri così forti, ha avuto la volontà di farsi risentire. Poi è passato il tempo. Ed il tempo per le liti è un brutto alleato. Il tempo ci ha raggelato il cuore, ma non il dolore. E io non ce la faccio più, Edo. Ogni volta che penso di averti dimenticato, riaffiora qualcosa che mi ricorda te. Una foto, una canzone, una frase. Ricordi di otto anni passati con te. Ricordi che porterò sempre nel cuore. Ma oggi mi sono accorta di non ricordarmi più la tua risata. Mi sono messa a piangere, Edo. Perché io non voglio dimenticarti. Non voglio dimenticare l’unica cosa che ancora mi lega a te: i ricordi. Io non voglio crescere senza te, Edo. Ma so che invece accadrà così. Però mi piace pensarti vicino a me. Pensare al tuo sorriso, o ai tuoi musi lunghi. E’ l’unico modo che ho per sentirti vicino, ed io ho bisogno di te. Ho bisogno di immaginare che tu sia qui, di fianco a me. Con le tue battute, i tuoi consigli, le tue paranoie, le nostre paure. Ma ti ricordi le giornate passate nella tua piscina? Te li ricordi i pomeriggi passati a casa tua, o a casa mia? Eri il mio fratellino, quel fratellino che non ho mai potuto avere.