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Ciao Principessa, forse più di una Principessa starà leggendo questa lettera, ma se tu sarai fra una di loro avrai la certezza ch’essa sia solo per te; se hai capito qualcosa di me, saprai che solo io sarei così pazzo o così stupido da dirti in questo modo ciò che sento, ammesso che io sia ancora capace di sentire semplicemente qualcosa oltre te. Il tempo è un concetto troppo astratto per me ormai: subito mi è sembrato di conoscerti da una vita, mentre ti ho conosciuto poco, troppo poco. Non sapevo nulla di te, eppure da allora vivo solo in funzione tua, perché tu esisti, perché sei tu; non vi è un attimo in cui io possa distrarmi da questo. La mia giornata ha assunto la più dolce delle monotonie: la mattina respiro te, di giorno ti chiamo, la sera ti ricordo, la notte ti sogno e l’indomani mattina ricomincio a cercarti, come se non sapessi dove sei. Non un istante di pace, ma un’immensità di luce quella che scaturisce perennemente dai tuoi occhi, un luogo comune che in te, solo in te, si fa realtà; no, è l’unica realtà: calda, avvolgente, non mia, non tua ma impareggiabile, assoluta e a tutti cara, irrinunciabile. Non perdere mai quella luce… Forse ti chiederai cosa avrai mai fatto per meritarti un simile scocciatore, ma tu non hai fatto niente, non tu, i tuoi occhi hanno fatto tutto. E non solo per il loro adorabile “verde”, che ti dona quel tocco di fascino e regalità in più di cui non avresti alcun bisogno - sono già tuoi -, ma per la loro vitalità, per il ruolo da protagonisti che non potrebbero mai perdere, per la loro profondità, un abisso di dolcezza che attira implacabile, nel quale, più di ogni altra cosa, si desidera perdersi. Per ore potrei rimanere immobile, ipnotizzato a guardare quei due occhietti smarriti senza riuscire a distogliere lo sguardo un solo istante... ma che mi piacessero i tuoi occhi lo sapevi già, vero? Mentre ti scrivo, con la mano tremante per il dolore che mi brucia addosso, una sola idea riecheggia nella mia testa: poter fermare il tempo e ammirare all’infinito il tuo volto, il tuo sguardo che, quasi assente, sembra cercare lontano, lontano rincorrere i tuoi pensieri, mentre un vento leggero ti accarezza i capelli sciolti, ne fa danzare una ciocca che, senza requie, ti sfiora delicatamente il viso, per poi fuggire intimidita, annunciando al mondo la propria gioia per l’effimero tocco: e subito torna a mendicarne un altro. Questa immagine ho in mente di te, un’immagine reale, vissuta, scolpita nel profondo della mia anima, gelosamente custodita; unicamente mio è quel breve istante della tua vita: una figura che non mi abbandonerà mai, di fronte alla quale il mondo cambia aspetto e ogni cosa vive un nuovo splendore, magico come la tua dolce causa.Con questa lettera non ti sto regalando il mio cuore, l’ho già fatto la prima volta che ti ho vista; l’ho fatto con la piena consapevolezza che se mai fosse tornato, sarebbe stato a brandelli, ma che una parte di esso - la migliore - sarebbe per sempre appartenuta soltanto a te. Ti amo, sono queste le parole del mio cuore.
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