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Dedica a cui stai rispondendo
Addio, purtroppo te lo sto dicendo, addio, addio, addio, addio. Mi piaci tanto. Non pensavo davvero che mi saresti piaciuto così tanto, quando mi hanno parlato di te. Non pensavo che mi saresti piaciuto così tanto quando ti ho visto la prima volta. Non pensavo. Se avessi pensato di più, forse, ti starei scrivendo non in un sito che non vedrai mai, ma per messaggio, e ti starei dicendo che ti amo tanto. E invece, non ho pensato come al solito. E adesso è tutto finito, e siamo amici, a addirittura mi parli di quella che ti piace. E sento il cuore fermarsi nel petto, e sento gli occhi chiudersi, e sento le lacrime, mentre ti rispondo, mentre ti dico che ti aiuto a conquistare quella che ti piace perchè la conosco, mentre ti dico che va tutto bene, e non va. Non va proprio. Quanto mi fa male vederti come un amico. Quanto mi fa male vederti all'uscita di scuola, nascondermi dietro un'amica e fingere di non vederti, mentre so che mi stai guardando, e che te ne stai pure accorgendo, della mia finzione. Scusa è che proprio non ce la faccio a sopportare. Io che sorrido ti dico 'ciao' e me ne vado, senza nemmeno parlare. Quanto scendono le lacrime, dopo. Mi manchi almeno quanto mi piaci. E mentre vedo tutto che va storto, purtroppo, non so fare niente per fermarlo: le cose continuano a peggiorare. Ogni singola persona mi chiede come sto. Bene, tu? Non mi va di piangere davanti agli altri, so che mi darebbero dell'immatura. Mi affaccio alla finestra e vedo la tua. Sospiri, sospiri, sospiri, si susseguono, uno dopo l'altro, uno dopo l'altro, uno dopo l'altro. Una volta se ti affacciavi, quella era la MIA terrazza, della MIA casa, e magari pensavi al mio sorriso, ai miei capelli, non lo so. Pensavi a me. Adesso la vedi, la mia terrazza, quando ti affacci alla finestra, e vedi UNA terrazza, di UNA casa, un'incognita, un'incognita che spero rappresenti nostalgia.E invece, quando io vedo il tuo balcone, penso a noi, due quattordicenni che fingono di essere Romeo e Giulietta, a quello che avremmo voluto e dovuto essere, (e se volevamo, e se dovevamo, cosa, cosa è andato mai storto?).Mi ricordo tu che mi sorridi, tu che mi baci davanti al cancello di casa mia, mi ricordo tu che mi prendi sul cannone della bicicletta, mi ricordo di TE. E anche tu forse sei un po' un'incognita per me, un po' così, sconosciuto, perchè a volte eri arrabbiato o deluso o dicevi cose senza senso, e mi lasciavi così, su due piedi, a leggere mille volte i tuoi messaggi per capire il senso dei tuoi discorsi. La fatica che ho fatto a trovare una risposta giusta, che fosse esattamente alla mia altezza, ne più ne meno. La fatica che ho fatto a premere il tasto 'cancella' da tutti i tuoi messaggi, che rileggevo, uno ad uno, ogni notte, ogni notte, ogni notte davvero.
Mi piaci tanto. Ti prego, non voglio più versare lacrime. Ti prego. Torna da me.
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