Ultimamente, a volte, mi vieni in mente tu. Non so perchè. Il passato per me è passato, ma non si possono cancellare i ricordi.
Ti ho conosciuta in un'altra fase della mia vita, quando c'era più sole e il luogo dei nostri incontri non era ancora invaso da chi sarebbe venuto dopo di te, e io sono sempre lì, condannato a vedere come è oggi quel posto.
Quel posto che era tuo sarebbe poi stato di un'altra persona.
Molto diversa di te.
Chissà che avresti pensato se l'avessi vissuta.
Chissà come mi avresti immaginato pensandomi a distanza di anni e cosa avresti detto vedendo invece la persona che sono.
Ma non mi fa male ripensando ciò che sarebbe successo dopo di te... mi ferisce pensare che ciò che è accaduto è accaduto proprio nel nostro posto: a te bastava affacciarti alla finestra della tua stanza per vederlo.
Ma quella finestra è chiusa da un pezzo e la tapparella che la custodisce non si alza più.
E' come se fosse stato violato quella fetta di asfalto che ti vedeva così elegante nel tuo incedere.
E' così che ti ricordo, ed è così che riprendi vita, in me, perchè, dici, io ho bisogno di te.
Per la sfida che sto affrontando, l'ultima, forse ho bisogno di tutti, forse di nessuno, ma di certo la tua presenza mi fa compagnia e mi ricorda di quando eravamo compagni di viaggio.
Anche se, dopo di te, ne sono venute ancora di persone, tu sei stata di fatto l'ultima.
Vivi nei miei ricordi, ma non solo lì.
Comunque non ho paura, so soffrire, e quel senso di accoglienza che sapevi trasmettermi torna a vivere, ancora, adesso.
Persone come te sono luce.
Persone come me, braccate dalla vita, ricercate da un destino che esige un conto da pagare per chi è fuorilegge, non sono niente.
E' bello pensare che rimani tu e che, un giorno, tornerai a rivivere in quei luoghi ora calcati da persone degne di me, ma non di te, che passaranno.
Noi, condannati a restare, ancora per poco. Per poi volare via.
Tu, volata via, ma eletta per tornare, un giorno, e restare, per sempre, come sempre.