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Dedica a cui stai rispondendo

Sul fondo del baratro più tetro, calpesto il pavimento ghiacciato dell'angoscia, mentre volgo lo sguardo breve nella nebbia della disperazione alla ricerca del perché, del quando. Il mio cuore batte e va avanti tenace e sempre più lento. E l'unica parte di me che vuole credere che non sia finita. Un sospiro e la nebbia fredda intorno a me sembra sciogliersi per un attimo. Era solo un'illusione: l'atmosfera è di un grigio scuro sconfortante. Mi sento soffocare. Questa nebbia mi sta avvelenando! Comincio a correre intorno pazzamente disperata, batto le palme contro le nere pareti di roccia antica, cerco di arrampicarmici... ma è così inutile. Non un appiglio: solo roccia liscia come il una lastra di vetro. Più stanca e priva di vita che prima, torno al centro della sala buia e mi siedo per recuperare le energie. Fa freddo. Tanto che ho paura di congelarmi e morire se resto troppo ferma. Eppure devo rimanere lì: sono stanca. Eppure ho sempre saputo qual è l'unica cosa che potrebbe darmi tanta forza da farmi volare via da lì. L'ho chiesta per anni a Dio, ho gridato e dato a calci le pareti verso l'alto sperando che qualche passante riuscisse a udirne anche solo un eco. Nessuno si era degnato di fermarsi lì ad ascoltare.