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E la cosa triste è essere qui in attesa che qualcosa sconvolga la mia esistenza haimè invano…quasi invasa da un silenzio che mi trasporta in un luogo dove nulla viene più detto con le parole… ma vissuto con il cuore, dove l’ordine si dissolve per lasciare il posto a nuovi spazi a nuovi orizzonti. Dove nessuno, è chiuso in gabbie di una definizione. Non c’è impotenza, e il linguaggio della menzogna muta in sorgente che sgorga dal dolce pendio chiamato sogno…il non vissuto diventa vissuto e il sapore dell’incompiuto dell’irraggiungibile si arricchisce nel contemplare il ritmo assordante del cuore che impazzito acquista forza nell’essere se stesso. A nulla serve la parola, se la parola viene dalla ragione che si appresta a dire: taci cosa aspetti invano, non serve sperare. Invece il cuore arricchito dalla fragranza dell’anima dolcemente si appresta a ricordarti di provare, di sperare nella vita, nell’amore, in tutto quello che si crede, anche se è sempre quello che non si ha…sogni o rimani sveglia; tra due fuochi che arrecano ferite.
Parole che seppelliscono altre parole o sogni che dischiudono altri sogni…rinunciare per apparire migliori o essere sbagliati ma consapevoli di poter ridare luce alla propria esistenza, là dove tutto sembra essere segnato dall’abitudine e dal senso di impotenza!!?...e rimango qui, imprigionata dal mondo in una rigidità di pensiero, incapace di smontare pregiudizi altrui e inventare nuovi orizzonti.
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