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" Apprendendo l'assassinio di Elisabetta aveva mormorato : "Nulla mi è stato risparmiato su questa terra". Nulla, se non di assistere allo smembramento e al crollo di un Impero che per lui era ben più della vita stessa.
Nella notte dal 21 al 22 novembre sua figlia e le persone che gli sono più vicine vengono a vegliarlo. Gli accessi di tosse interrompono appena il suo ultimo sonno, e certo egli non sospetta la presenza di coloro che sono al suo capezzale. Altrove, sta andando incontro a una snella figura di donna, il suo volto sotto l'ombrellino bianco rifulge di luce e di grazia. E' il suo amore, la sua compagna, l'assente infine ritrovata. Elisabetta aveva previsto il peggio e il peggio è arrivato. Aveva cantato la fine dei mondi, e l'Europa agonizza. Mai più il galoppo dei lipizzani porterà lontana la fuggitiva. Lui non è più un imperatore, lei non è più un' amazzone. Giacciono entrambi nella Cripta dei Cappuccini, accanto a Rodolfo".
Nicole Avril - "Sissi. Vita e leggenda di un'imperatrice"
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