Oggi inizia la scuola. Quella dei più piccoli, infanzia. Anche per le maestre, si a me piace chiamarmi alla vecchia maniera, perchè noi dei più piccoli siamo e rimarremo le maestre, le insegnanti ci sono alla primaria. Lo dico con gioia, sono una che fà questo mestiere perchè lo ha scelto e con orgoglio voglio essere solo la maestra, quella che si impastriccia sempre le mani di pasta di sale, quella che si sporca sempre di vomito perchè sa sempre quando u n bambino sta male e gli corre vixcino, quando invece è un caproccio perchè vuole la mamma sa dire anche con allegria, ma stai qua con gli amici che ti diverti. quella che vuole essere lì quando crescono e ti fanno vedere che hanno imparato una nuova attività e insieme festeggiamo con un applauso. E' sempre più dura viverla così, le famiglie con tani problemi non sono più il sostegno di una volta per noi, spesso ci sono contro hanno solo voglia di sfogare su di te le loro frustrazioni. Le colleghe sono sfiduciate e stanche tirano a campare, i dirigenti hanno su di loro troppe responsabilità e si chiudono dentro le loro paure. La fatica è tanta e il fisico a volte mi si piega in due. Ma poi ci sono loro: i bambini. Loro sì che aiutano, capiscono, solo loro capiscono, quando ho la testa tra le mani e cerco l'energia per reagire sono lì vicino a me e dicono: sei stanca maestra, e mi fanno una carezza, ecco è per loro che alzo la testa e vado avanti serbando nel cuore quella carezza che di purezza e di vero coraggio, il coraggio di crescere nonostante tutto, nonosta nte la vita non sia mai facile per nessuno. IN BOCCA AL LUPO A TUTTE LE MAESTRE CHE COME ME SANNO ANDARE AVANTI CON LORO QUESTI BAMBINI CHE HANNO BISOGNO DI NOI MA CI AIUTANO SEMPRE DANDOCI LA MANO NEI MOMENTIO DI STANCHEZZA PROFONDA.