Rabbia e ansia sono i compagni di viaggio di questi anni della mia maturità: uccidono le mie passioni, tengono prigionieri i sentimenti più belli senza che possa farci niente ma non mi va di arrendermi, di concedere la mia anima, la mia dignità...al marcio, al nulla.
Sono stato bene, probabilmente anche felice a volte, ora non più ma nessuno può chiedermi di rinnegare quel che sono, ed allora continuo per la mia strada, tengo fede agli impegni che la vita mi mette davanti, anche perchè è l'unico modo in cui so agire, non saprei fare altrimenti.
Guardando la mia strada scopro che ci si può voler bene, essere almeno sereni visto che la felicità è un attimo e non è scritto sia per tutti; anch'io, come ogni persona, ho avuto le mie opportunità, giocate male anzi...peggio; ne pago lo scotto, in maniera gratuita, ingiusta ed infame, lotto contro tutto questo ma è cmq una lotta impari, sfiancante, tanto che oggi se mi chiedo il perchè di tutto questo non riesco più nemmeno a distinguere dove stanno le colpe...sono stordito...confuso...mi sembra che dove c'erano gli angeli in realtà fosse l'inferno e che forse abbia sbagliato tutto sin dall'origine...ho dalla mia la sola arma che non mi abbia mai abbandonato... il mio stupito, testardo, indistruttibile orgoglio che mi impedisce di scendere a patti, cercare una via facile, breve...che mi porti a lasciar correre, assecondare.
Per brevi istanti mi dico che forse potrei fregarmene accettare le condizioni imposte e amici come prima ma...arriva "lui" e non ci riesco più...sono molto paziente e ho una buone dose di sani sentimenti verso il prossimo, non mi piace far del male o andar fuori dalle righe ma non sopporto la cattiveria, la stupidità e che mi rompano i cosiddetti!!
Si vive non al massimo tutta la propria giornata...si spegne l'interruttore quando è il caso ma..si va sempre avanti...comunque, anche camminando a tentoni, facendosi largo nel buio.