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LETTERA A MIO PADRE

Ci siamo…confesso che delle volte mi era capitato di provare ad immaginare come sarebbe stato questo momento senza riuscire mai a scendere fino in fondo, fermarsi sempre troppo presto perché andare avanti era impossibile.
Ed invece eccoci qua, oggi non sembra vero ma ci confrontiamo su due piani differenti: io e te, da non credere!!... Noi due da sempre uniti, inseparabili direi, ma io spesso nascosto, barricato dietro i miei timori, la paura di sbagliare, di sembrare eccessivo, forse la vergogna di apparire troppo infantile davanti a te che non mostri mai una lacrima, perché tu non piangi mai ed io non posso, non voglio, non devo, mostrarmi da meno.
Solo apparenza però, perché in fondo sei tu il maestro ed io il tuo allievo, poco dotato per giunta, e certo non potrei mai raggiungerti.
Va bene lo ammetto, sono un pò ladro, ti spio spesso, cerco i segreti della tua forza, della tua sicurezza e mi commuovo se ti vedo triste, pensieroso, certi “cedimenti” a te non appartengono e forse io li ho solo immaginati.
Affronti il mostro e ti guardo, sfidi un essere invincibile che nessuno ha mai sconfitto eppure non ti tiri indietro, lacrime e sangue è vero, brandelli di carne lasciati sul campo di battaglia con stoica sopportazione, forse avresti bisogno di altri eroi al tuo fianco ma invece chiami me: debole, incerto, da sempre inconsapevole del mio valore, non credo di essere pronto, che aiuto posso darti?
Si non sono pronto ma non posso nemmeno tirarmi indietro al tuo richiamo ed allora come vuoi, ti regalerò la mia debolezza, le mie lacrime, ti presterò la mia anima, si ecco…la mia anima, quella il mostro non potrà mai portartela via e se perderai un po’ di te io rimpiazzerò i tuoi vuoti: adesso davvero un poco ti assomiglio, non tanto ancora ma ogni giorno di più, più ti perdo e più ti ritrovo in me.
E’ finita adesso, il campo è vuoto, non riesco più a vederti ma ti ho assorbito completamente, sei dentro di me ed è un onore troppo grande anche solo immaginarlo: hai detto che me lo meritavo, che sono forte, buono, generoso ma davvero non riesco a credere sia così: quello che invece so con certezza è che farò di tutto per seguire la strada che mi hai indicato, senza remore ne paure, certo qualche incertezza, qualche umano timore ma sempre avanti, fino a raggiungerti.
D’accordo, farò come vuoi, l’esame è arduo ma io ho studiato tanto per questo e non posso certo tirarmi indietro adesso.
Siamo ancora uno di fronte all’altro, su piani diversi ma mai così vicini: ringrazio il mostro non per avermi confermato la tua grandezza ma per la strada che ha inconsapevolmente tracciato, per la via che mi ha indicato sollevando la polvere su un sentiero mai battuto, consentendomi di arrivare lontano, dove mai avrei immaginato, ben oltre ogni più rosea aspettativa.
Raggiungerti fin dentro la pelle, la carne, le ossa…il cuore, proprio nel suo centro, per vedere ciò che sapevo esisteva ma non avevo avuto mai il privilegio di toccare.
Oggi siamo davvero una cosa sola, su piani diversi io alzo gli occhi e ti vedo, mi sorridi, ci sorridi, sai che ubbidiremo ai tuoi principi, seguiremo le istruzioni che hai dettato, varcheremo i confini per raggiungerti con determinazione e la fede assoluta nei tuoi insegnamenti, ci faremo degni del tuo amore e del tuo abbraccio.
Ok Papà…ci rivediamo…
Ti amo.