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Bagno questi tasti con le lacrime di un uomo distrutto dal dolore.Con le lacrime di un uomo che è rimasto vedovo troppo presto.Vedovo, che brutta parola..fa pensare alla morte, che è una parola ancora più brutta.
"Finchè morte non ci separi" ci eravamo promessi, e ora che la tua morte ci ha separati, io ancora ti sento mia, come ieri, come sempre.
Una malattia ha strocato te e il tuo giovane corpo di donna, portandoti piano piano sempre più lontano da me, dalla tua famiglia, dai tuoi bambini.
I tuoi bambini, i nostri bambini, la forza mia.Per loro io mi alzo ogni giorno con quello che la gente chiama sorriso..la gente però non sa quanto mi costi quel sorriso, quanto falso a volte esso sia.Per loro io preparo la colazione, il pranzo, la cena..e quando poi li porto a scuola per tutta la giornata mi mancano e non vedo l'ora di riabbracciarli, perchè in ognuno di loro c'è un pò di te e un pò di me, c'è un pò di noi e del nostro vero amore.
Mi sono sentito padre da quando quel giorno di 9 anni fa mi hai dato la bellissima notizia che non eravamo più solo noi due..abbiamo entrambi desiderato quella creatura con tutte le nostre forze, nonostante la giovane età e le ovvie paure di chi non ha esperienza, ma tu amore mio ti sei dimostrata subito all'altezza e il giorno in cui è nata Melissa ho avuto l'impressione che tu fossi sempre stata madre..Ti indiavo, sai?perchè tu eri così perfetta, così giusta in tutto quello che facevi con e per lei, ed io invece quando la prendevo in braccio non apevo mai dove mettere le mani, e tu mi guardavi con l'amore di chi mi avrebbe insegnato tutto..e così è stato..mi hai insegnato a cambiare i pannolini a Melissa, a farle il bagnetto tenendole alta la testina..mi hai insegnato a farle le pappe e quando la notte si svegliava piangendo ero così fiero quelle poche volte che ero io ad alzarmi e non tu.Amavamo quella bambina che era il frutto stupendo del nostro amore grande e abbiamo sempre saputo che lei non sarebbe stata l'unica..
6 anni fa è arrivato, desiderato e voluto Enrico, e anche con lui che non stava mai fermo e metteva le sue manine ovunque, tu hai sempre saputo come comportarti.Lo guardavi e dicevi che era il bambino più bello del mondo perchè era uguale a me e con quelle parole tu, mi riempivi di felicità..
Alisa è nata due anni e mezzo fa insieme alla tua malattia e io ho visto senza poter far nulla quanto soffrivi negli ultimo tempi a non poterla più tenere in braccio come avevi fatto con Melissa ed Enrico..
..e così tu, angelo mio, sei volata via..troppo lontana da me, da loro.
Melissa cresce e a nove anni è già una donnina..mi aiuta in casa e a me si stringe il cuore quando mi dice "non voglio scendere in cortile, voglio stare qui con te" ..è ancora in età da ginocchia sbucciate e pomeriggi interi a giocare a nascondino, ma lei mi siede accanto, appoggia la sua testolina riccia sulle mie ginocchia e parla con me..ha paura di non riuscire più a ricordare il tuo volto, ma è impossibile che lo possa dimenticare..le basta guardarsi allo specchio e vedrebbe una piccola te..ti somiglia sempre più..quegli occhioni grandi azzurri come il cielo in cui tu corri, e quella cascata di riccioli scuri di cui io in te mi ero innamorato.
Enrico è ancora curioso e vivace come lo avevi lasciato tu ed è la mia gioia vederlo ridere spensierato..amore mio, ho fatto di tutto perchè il dolore passasse il più lontano possibile da loro, perchè non perdessero il loro sorrisi e la loro età..
Alisa è così piccola, così innocente.Crescerà sentendo parlare di te..lei saprà chi era sua madre, mia moglie.
TI AMO
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