L'amavo. Lei non corrispondeva a questo sentimento, non ci sono equivoci intorno alle sue parole. Tra noi esisteva da tempo, ed è proseguito nel tempo, un rapporto che entrambi definivamo "speciale". Onestamente sono sempre stato un po' scettico, non riuscivo (e non riesco a capire tutt'ora) come lei potesse dare una simile definizione al nostro rapporto e poi rifiutarmi. Però la sua insistenza, la frequenza con la quale mi ripeteva questa cosa, il suo atteggiamento, tutto quanto, mi facevano ricredere: effettivamente in un certo periodo della sua vita io ero al centro dei suoi pensieri, direi come una persona verso la quale provava profonda stima e affetto.
Tra i vari dolci ricordi, mi viene in mente un pomeriggio tra i tanti in cui ci siamo ritrovai a chiacchierare... ricordo che senza volerlo le nostre mani si sono sfiorate per un attimo e poi le dita si sono incrociate... entrambi ci siamo ritrovati in questa posizione e abbiamo esitato una frazione di secondo prima di sciogliere l'intreccio.
Avrei voluto trattenere per sempre la mia mano nella sua, ma le circostanze della vita, la paura di essere rifiutato nuovamente, e comunque il fatto che lei stessa si sia ritirata, me l'hanno impedito.
Ancora mi chiedo se e cosa potesse significare questo fatto, ma ancora prima mi chiedo se non sia solo il frutto della fantasia - che sa trasformare la realtà dei fatti.