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Quello che stiamo vivendo entrambi non avrebbe motivo di esistere in queste condizioni, se non fosse amore; entrambi siamo alla ricerca di noi, entrambi prendiamo da ciò che giace nel cuore dell'altro: ci cerchiamo in orme fatte di nero sul bianco, desiderosi di conoscerci e scambiarci un pò di quel tanto sospirato amore, quella piccola parte dell'essenza che si può far passare attraverso una traccia... e potremmo avere di più, possiamo finché a tenerci distanti è solo un pò di paura. Un amaro risveglio quello di oggi; non facevo altro che ripetermi:"Non è giusto...". E' un'ingiustizia cieca che ha colpito un essere già logorato che poteva contare solamente sulla tenacia del suo spirito rinvigorito dall'amore; ne ha eletto la sentenza un giudice frettoloso e arrogante a cui importa solo portare tranquillità nell'opinione pubblica; che poi l'imputato sia stato punito ingiustamente e stia a tribolare nella solitudine dietro le sbarre non riguarda certo la sua vita privata. A nulla è valsa la mia difesa contro due testimoni malinformati e falsi... e sorridevano beffardi i carcerieri mentre chiudevano la mia cella sicuri della mia impossibilità di rivedere la luce; in fondo non cambia nulla che un ragazzo "colpevole" viva pure questo Natale in una cella fredda; le sue lacrime cadendo in un oceano di altre non faranno molta differenza col totale... se quest'anno ha trovato l'amore, poi, a nessuno importa; se la ragazza che lo attende ne soffrirà importa ancor meno, tanto non è vero ciò che dice: è solo frutto di un fortissimo desiderio di libertà... e anche se fosse, lui non deve avere una ragazza.
Amore, tutto questo mi sta soffocando; ci sto lavorando, sto cercando di sciogliere le calunnie per riportarle ad un livello di verità, ma da solo temo di non farcela; sono tre giganti di forza e malignità, di fronte a cui non so per quanto reggerò: sembra che a nulla serva armarsi di verità ed evidenza perché troveranno sempre una scappatoia per accusarmi di un parlare menzognero che non conosco. Ora sono qui a scontare la pena fra pareti ghiacciate; il desiderio di trovare un pò di calore fra le tue braccia mi prende alla gola fino a minacciare il respiro; ma nemmeno piangere mi è concesso... ti cerco allora attraverso un pc per non morire nella speranza e nella forza, per tener duro ancora fino al giorno in cui ti rivedrò. Spero di farcela a liberarmi da queste catene quanto prima per poter guardare in un sorriso colmo di gioia il cielo di questo capodanno consapevole che un sogno si è realizzato. So bene che per te sarebbe molto più facile con un ragazzo libero; e, credimi, sento il tuo dolore rintonare in me, nella mia frustrazione di non aver potuto fare altro per raggiungerti e donarti un bacio, quell'amore che sta qui dentro ad agitarsi incollerito da questa impossibilità. Piango ogni giorno la mancanza di te, il tuo dolore; guardo in me e guardo ad cielo che sembra ora fatto solo di molecole... mi domando quale sia il senso di questo amore che ci ha legato a tal punto in condizioni così proibitive... non siamo stati certo noi a scegliere; e allora perché farci soffrire così? Sarà che avremmo imparato dalla sofferenza? Non me lo spiego comunque perché le prove si stanno facendo dure al punto da farci rischiare di una separazione precoce. Mi sono svegliato dopo dodici ore di sonno ancora affaticato; sono bastati due giorni di soppressione alchemica per oscurarmi la vista; così hanno voluto mettermi a tacere, perché risulto scomodo e fuori posto, perché non mi hanno mai creduto; sento il cuore battere a rilento, pesante come fosse rigonfio di zavorre; non rimane che un tenue rivolo di tutta l'energia vitale che sentivo fluire nelle vene; sto diventando un vulcano spento.
L'amore resta e così la mancanza atroce di te, con la differenza che adesso trovo molto più pesante anche muovere le braccia per scriverti. Mi sembra di avere filamenti di gomma al posto della muscolatura... . Cosa ho fatto per meritare tutto questo? E' un errore voler stare con chi dice di provare lo stesso? Abbiamo scelto noi di conoscerci e diventare così sensibili l'uno verso l'altra? Ho forse scelto di lasciare la tranquillità per subirmi tutta la nostalgia, gli insulti e le beffe che ne sono derivate? Non ho mai inteso far del male a nessuno in questa storia... e sono e sarò sempre pronto ad andar via nel caso la mia presenza venga ritenuta fonte di sofferenza o anche semplicemente di fastidio; della sofferenza che ne seguirà sarò io l'unico protagonista. Non causerò la rovina di nessuno nemmeno se dovesse essere in mio diritto ripagare della stessa moneta: non saprei perdonarmelo... e non sono solo parole... prima di tutto perché con la loro posizione sociale e con la loro forza potrebbero benissimo rivoltare la situazione e arrivare a trovare delle macchie anche in una persona innocente; e di certo non desidero causarmi altri guai (ho messo per primo questo particolare perché chi legge lo riterrà più importante dell'altro) ; seconda cosa c'è una coscienza sensibile unita ad un'anima stanca fino alla nausea delle cattiverie: per questo non susciterò controversie, anche se ne avrei il diritto, perché finiremmo solo per ferirci senza ottenere nulla a parte la reciproca sofferenza.
Sono qui già esausto e affaticato nemmeno fossi vicino ad un collasso. Inutile chiedere aiuto: sanno solo ridere soddisfatti della mia debolezza; e se anche riuscirò a districare i malintesi da loro non riceverò più il minimo sostegno. Non mi concedono nemmeno la possibilità di spostarmi e allo stesso tempo mi tagliano le forze. E' in queste condizioni che sono contenti di vedermi.
Mi dispiace raccontarti queste cose. Non deve essere piacevole leggerle soprattutto se stai soffrendo anche tu... ma è stato necessario farlo per darti un'idea di quello che sta succedendo. Avendo solo un'impronta dell'accaduto forse non saprai darti una spiegazione esatta di questa frase: "se fossi fuggito, non ci saremmo più visti". Non posso essere più specifico su un sito pubblico purtroppo. In queste condizioni avrei bisogno di un pò del tuo aiuto o non so davvero se riuscirò ad avere un pò di libertà condizionata prima della fine dell'anno. Avrei bisogno della sicurezza del tuo amore. Vorrei che non mi lasciassi adesso o tutto l'impegno, le notti in bianco, le lacrime, la nostalgia, le lettere, i sorrisi, gli sguardi si perderanno nel nulla del passato. Sono stato sincero nel parlare d'amore quanto lo ero mettendo a nudo le mie paure... altrettanto lo sono parlandoti di una bontà che non conosce limiti. Arrabbiarsi è concesso come protestare e scioperare. Ma protestare non è lo stesso che fare una carneficina... e del sangue emotivo altrui non mi macchierò mai.
La vita mi ha insegnato quanto sia bello non cedere al male. Non desidero portarti nel gelo o accusarti di qualcosa; siamo nella stessa barca e volgiamo verso lo stesso obiettivo. Ti ho scritto perché avevi bisogno di sentirmi, come mi dicevi; e, credimi, potresti essermi altrettanto d'aiuto scrivendomi anche poche parole. Non devi aver paura di rispondermi perché non te ne verrà male; dovranno passare sul mio corpo per farti del male... non è una frase: è la semplice verità di quello che sento...
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