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Dedica a cui stai rispondendo

Ciao amore mio bellissimo. Mi sembra che la nostra comunicazione di pensiero avvenga da te a me, viceversa non mi sembra che tu riesca a sentirmi, quando ti penso, tu non mi senti. Ho provato a darmi una spiegazione. Sei troppo sotto pressione là dentro. Ti fanno stare male, amore mio. Mi dispiace veramente che non hai sentito il mio amore ieri, nel momento più difficile.C'ero amore. E' successo anche a me, ricordi? Di sentirmi sola anche se tu c'eri. Quando stava morendo il mio criceto. Non riuscivo a sentire che c'eri. Mi sentivo disperata e sopraffatta da quel dolore, tanto da sentirmi sola al mondo, e il pensiero che tu c'eri non mi arrivava. Allora disperata ti ho scritto un sms. E tu mi hai risposto con un altro sms che diceva: "io ci sono". Mi sono calmata. Mi sono sentita più forte. Vedi amore? Potresti provare, mandami un semplice sms, anche solo un "ciao", io saprò che in quel momento hai bisogno di me, anch'io ti scriverò che ci sono, che sono sempre dentro di te, che non ti mollo neanche un secondo, che il mio pensiero alla mattina è quello di trovare un modo, e infiniti modi per aiutarti. Ma ho capito che in certi momenti diventa necessaria la presenza fisica della persona amata, o se non è possibile, da soli non ci si riesce, bisogna allontanarsi dalla situazione che ci crea dolore. Tu in certi momnti hai bisogno di allontanarti fisicamente da quelle catene. Anche solo per poco, ma devi allontanarti o non ce la fai, per respirare.Esci, cammina, a piedi, prendi i mezzi pubblici, respira aria pura, lontano dai tuoi genitori. Sai come avevo risolto col topino che stava morendo? Io avrei voluto guardarlo e stargli vicino ogni secondo, e invece l'ho salutato, l'ho ringraziato dei bei momenti passati insieme, poi sono uscita. Ho respirato, ho camminato. Quando sono ritornata a casa era morto, ma sai, aveva un dolce sorriso che gli scopriva tuti i dentini. Ero serena, certo mi mancava ma ce l'avevo fatta. L'avevo lasciato andare. Questo per spiegarti che tu che sei più intelligente devi riuscire là dove i tuoi genitori non riescono, vai via.Loro non sanno lasciarti andare, è difficile per un genitore, si sente in colpa, perchè la natura fa senire al genitoe sempre la responsabilità verso il figlio, non si rendono conto di quanta sofferenza infliggono quando ormai il figlio è adulto e deve staccarsi da loro. Esci. Rompi quella prigione, prima per te stesso e poi per me. Come ho fatto con i miei genitori che mi vorrebbero sempre con loro, però naturalmente alla loro maniera, non essendo me stessa ma come vogliono loro, come una bambina da imboccare e dirigere, senza idee, senza il mio modo di vedere la vita. Certo anch'io avrei voluto a volte mettermi nella loro casa e lì prendermi le minime responsabilità, pensare a sopravvivere senza eccessivi carichi. Ma per prima cosa dovevo rinunciare a essere me stessa, seguire tutti i loro modi di vedere la vita, le loro abitudini senza fiatare, e sotto il super controllo di mia sorella, che è maggiore di me, e mi avrebbe trattato da zerbino. Quindi per me stessa mi sono fatta coraggio e sono uscita da lì. La solitudine ha pesato, ma c'eri sempre tu che col tuo pensiero mi hai fatto compagnia. E in ogni momentio che volevo mollare la fatica pensavo a te. Volevo lasciarmi andare, sopravvivere alla bell'è meglio, non andare più a lavorare e lasciare che il tempo passasse senza più preoccuparmi di nulla. Quante volte l'ho pensato, e altrettante volte pensavo a te. E mi tornava l'energia, la forza drizzavo la schiena e continuavo la mia salita. Ecco amore, io penso, io posso fare la stessa cosa per te? Voglio essere per te quello che tu sei per me. Certo ritornano i problemi materiali a rendere difficile la tua situazione più che la mia. Però te l'ho detto sforzati, almeno un pò di uscire da loro. Bastano 30 minuti. E già stai meglio. Poi lasciare che brontolino, poi se tu insisti e vedono che sei convinto e duro stai sulle tue abitudini sulla tua strada mollano e stanno zitti. I miei ora sono tranquilli e li vedo poco. Non si lamentano certo, anzi sembrano proprio sollevati, perchè alla fine ho fatto un'azione per loro, mi sono allontanata io, e loro ormai non riuscivano più a pensare per me, i figli adulti sono adulti. Ecco nel tuo caso, si può arrivare ad un compromesso, cioè come è da un pò che diciamo, ti allontani per meno, tipo giornate, fine settimana, insomma allontanamento a metà.