Questa sera sto ripensando a te e a quello sguardo che si faceva così grande, così pieno bontà quando dicevo qualcosa sorridendo. Lì usciva un po’ della persona d’amore che ho conosciuto altrove, una donna pronta ad accogliere me e le mie parole del suo animo pieno di bontà per questo umile uomo. Solo a pensarci mi viene voglia di percorrere l’arco di quelle ciglia fino a scendere in un bacio d’amore. E poi quel sorriso meraviglioso con cui mi hai salutato. Un emozione solo a ricordarlo nemmeno mi avessero trafitto cinquanta frecce di Cupido. Vorrei vederti sorridere ancora d’amore, vorrei farti star bene così, racchiudendoti fra le mie braccia cedevoli nel circondarti e magari dirti piano all’orecchio qualcosa di bello, dolce, intenso. Mi piacerebbe trascinarti e farti tribolare di carezze e pizzicotti, punzecchiarti come fai con me, farti il solletico proprio perché lo soffri per poi riderne e fare l’amore insieme fino allo sfinimento. Mi susciti questo… un amare con tanta simpatia e complicità, come l’amore che nasce fra due che sono già amici da tempo; sarebbe bello fare qualcosa insieme anche delle più semplici, scrivere qualcosa in collaborazione, fare giardinaggio. Già immagino come sarebbe conoscendo i nostri caratteri. Io che me la prendo con pazienza starei tanto tempo dalla stessa parte nel tentativo di fare un ottimo lavoro e tu dall’altra parte che ti armeggi con gli strumenti sempre abile e mi dici di muovermi. Sorrido solo all’idea. Magari poi coglierò l’occasione per rifarmi dicendoti che hai dimenticato di togliere la sicura alle cesoie. Allora mi guarderai indispettito e così ne approfitterò per mostrarti come si fa con pazienza e farti vedere che se sei sempre un amore anche se dimentichi qualcosa. Mi piacerebbe correre a più non posso per vedere chi arriva per primo, per poi sederci sfiniti a giocare intrecciando le mani fra una corteccia e l’erba. Vorrei intenerirti fino a scioglierti di effusioni, darti montagne d’attenzioni fino a viziarti. Vorrei scendere pian piano nelle fiamme dell’inferno fino a bruciare insieme come dannati colpevoli di amarsi e non poter fare delle proprie mani. Cos’è che causi in me? So solo che ogni sono e ogni fantasia partono dalla breccia che ti sei ricavato in questo cuore altrimenti invulnerabile. Lo sento ogni volta che incontro il tuo sguardo e il mio cuore cede alla tua dolcezza proprio nel punto dove lo attraversasti un tempo. Allora mi rendo conto di quanto ti amo, di come sono cambiato, di stare facendo cose che non mi sarei sognato, di cui la più piccola è scrivere qui d’amore; e allora penso a come sarebbe bello se fossi già da ora quello sarò in futuro.