Lui le direbbe che è nel suo cuore, che ci sta da troppo tempo fino ad aver assorbito tutte le attenzioni, i desideri ponendosi fra le maggiori delle sue aspirazioni. Lui vede un certo interesse ma rimane accorto nell’ammettere che non sa a cosa sia dovuto precisamente perché la realtà dice tutt'altro. Vede ciò che prende ciò dà, vede quell’attenzione vorace nemmeno fosse un libro interessante da sviscerare e vorrebbe attribuirla all'amore ma sa altrettanto bene che i suoi giudizi sono oggettivamente inquinati dai desideri che lui stesso prova. Vorrebbe credere che quel "ti amo" sia vero, lo vorrebbe più di ogni altra cosa, ma non può chiudere gli occhi notando che questo viene detto da dietro un angolo. La giustifica lui, sa cosa implicherebbe uscire allo scoperto, ma deve far restare quel minimo di dubbio che non può cancellare per onestà intellettuale. Quanto vorrebbe liberarsene! Sarebbe la persona più felice della terra se avvenisse ciò che desidera. Fra dubbi e percezioni rimane la certezza dell’amore, quello che prova lui. Lui sa che forse non avverrà mai nulla, almeno al presente, perché e consapevole dei limiti e delle possibilità della realtà, ma altrettanto sa che l’amerà per un tempo altrettanto illimitato. Per questo chiude gli occhi e lascia che avvenga ciò che avviene senza lasciarsi mai prendere dalla speranza… sarebbe troppo bello, forse troppo bello per essere vero.