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E dire che a tratti avevo creduto che avesse chissà quali altri problemi del tutto incomprensibili per uno che vive un’altra realtà. Come poteva non essere felice lei che non aveva bisogno di nulla? E invece scopri che non avere bisogno di nulla è un ignorare ciò di cui si ha bisogno, che chi meno penseresti sta attraversando difficoltà che conosci. Forse non è necessario vivere proprio lo stesso problema, lo stesso periodo di vita per capirsi perché certe cose hanno un andamento ciclico, si ripresentano più volte sotto diverse vesti. Come non capirla? Mi ha lasciato un passato che chiamavo felice, ricco di fiducia, sicurezze, di tanta sofferenza sì ma anche di un’instancabile energia per lottare. Poi una delusione da far crollare un mondo, una di quelle che ti fanno crescere portandoti a guardare con altri occhi ciò che hai lasciato. E scopri che quella che chiamavi fiducia e felicità era in realtà il riflesso di tanta inconsapevolezza. Arrivi ad un punto morto, la fine di quel periodo e qui arriva la parte difficile quella in cui devi ricostruire una nuova fase andando oltre errori e timori: la rabbia verso se stessi, la paura di un futuro incognito e minaccioso, la mancanza di ciò che forse si avrà. In questo periodo ho sbagliato attribuendo la piena fiducia a chi nelle più rosee intenzioni prometteva di capirmi. Non può mai accadere questo, in nessun caso. Gli altri sono anime che abitano altri mondi. Ci si può aspettare al massimo che escano fuori per un po’ che poi ritornano a se stessi. Nessuno conoscerà il tuo luogo tu più di te stesso. Sapendolo prima avrei superato questa fase già da tempo. Perciò proteggiti anche da me, amore. Quel dolore che ha opacizzato la tua luce non deve essere rinforzato. Non pretendo di essere una risposta. So soltanto che siamo due naufraghi alla ricerca di un lido e come tali possiamo darci ciò ci manca. Tu puoi mostrarmi come si nuota con le proprie forze ed io posso starti vicino perché le delusioni facciano meno male, perché il passato non rifletta le sue minacce nel futuro, perché trovi la forza necessaria per credere ancora intanto che aspettiamo quell’evento che ci dica quale strada prendere, sperando che la percorreremo insieme.
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