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Dedica a cui stai rispondendo

Da sempre questo innato desiderio di scavare a fondo per trovare le motivazioni di tutto.
Ma non sempre bisogna sapere tutto per poter agire nel modo giusto.
Ho cercato di trovare le cause di ciò che non aveva bisogno di molte prove e l’ho fatto nel modo sbagliato minando la verità dell’amore con un atteggiamento troppo scettico e poco consapevole della possibilità che dall’altra parte ci fosse una sensibilità che come la mia temeva di essere ferita.
Mi sentivo custode di qualcosa di positivo che allo stesso tempo mi rendeva vulnerabile all’estremo.
Per questo quando lei cercava di fare breccia nelle mie difese mi prendevo mille riserve.
Non era perché la disprezzavo per ciò che stava tentando. Certo h0 dato l’impressione che fosse così dando una forma troppo prepotente alle critiche come tra l’altro faccio in ogni contesto. Sono stato poco cortese certo. Vorrei sapesse che dietro questa forma rozza e barbara c’era un gran timore che non fosse vero.
Ma mentre cercavo con tutte le forze di trovare un fondo di verità inattaccabile non vedevo i fatti che dimostravano quanto fosse inutile adottare quell’atteggiamento di sfiducia.
Chi non è interessato in modo sincero non ti cerca con questa purezza, questa generosità, questo interesse.
Cosa si può volere di più?
Basta sapere poco per essere sicuri che vale la pena rispondere con amore all’amore.
Mi faccio rabbia da solo. Per quale dannato motivo non dovrei fidarmi se è proprio ciò che voglio anch’io? Ho atteso questa possibilità e ora che si è presentata non mi trovo a coglierla.
Forse dietro questa sfiducia si nasconde la coscienza di non poter essere all’altezza e che forse non lo sarò comunque con tutto l’impegno. Vorrei fidarmi di lei credendo che mi abbia valutato in modo realistico. Tuttavia, mi sembra che proprio mentre le do fiducia dimentico che lei ne sa forse meno di me. Quello che so è che faccio una faticaccia a starle dietro già così anche perché sembra che finora non abbia imparato niente in questo ambito. Faccio ciò che posso e rimane sempre qualcosa che ho trascurato. Potrei arrendermi e ammettere che non sono pronto. Ma ogni volta il cuore non ne vuole sapere e mi costringe ad andare avanti perché sarebbe innaturale dare per morto un amore che adesso ha la possibilità di uscire alla luce. La sola idea mi uccide. A me rimangono troppe lacune da colmare e vedo che lei ne sta soffrendo. So che forse l’atto d’amore più grande sarebbe ammettere la sconfitta ma poi che ne sarà di noi due? Quelle lacune resteranno sempre lì ed io non saprò più colmarle perché mi perderò ancora nel dolore, nello schifo di una vita che non cambia perché le mie forze non bastano a farla cambiare. E se pure un giorno saprò amare lei non ci sarà più. Si può fare uno sforzo sincero ora. Ma quanta sofferenza dovrò ancora arrecarle? Qui rimangono i soliti conflitti con chi mi sta intorno che mi turbano tanto da rendermi inutile a qualsiasi cosa. Come si fa quando quelle energie ancora poche vengono dissipate dai comportamenti sbagliati di chi ti circonda? Forse mi sto facendo troppi problemi ancora una volta, forse la soluzione è davvero più semplice di quel che si creda. Si potrebbe usare la vecchia determinazione feroce e cieca per resistere a tutto questo e sono certo che comunque da solo non ce la farei a uscire da lì. Già ho provato a spezzare i vincoli resistendo per tantissimo tempo fino a negarmi di tutto per concentrare gli sforzi e ho fallito perché appunto ero solo contro tutti. Forse mi sto facendo ancora troppi problemi perché una possibilità c’è ed è quella d’imparare a sopportare la sofferenza delle sconfitte. Anche quando ci metti tutto ciò che hai fino all’esaurimento puoi fallire. E’ un’eventualità che devo accettare anche se fa un male atroce perché di sconfitte dovrò passarne tantissime se voglio riuscire. Quanto mi sembra ingiusto però che non abbia nemmeno la fortuna di avere un circondario indifferente in modo da avere la piena disponibilità delle mie forze. Se poi ci mettiamo che anche chi dovrebbe aiutarmi agisce a mio danno si riconferma che così non posso farcela. Allora cosa devo fare? Scegliere me e la sua sofferenza o rinunciare a me per renderla libera? Vorrei poter vedere una via di mezzo.