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Dedica a cui stai rispondendo
E sono di nuovo a scrivere di te. Lo faccio da un bel po’ oramai. Che questi pensieri restino impressi su carta o su un sito mi cambia poco. Potrà leggere chi passa di qui, un’altra identità ignota in questo spazio aperto e misterioso dove può muoversi chiunque, anche tu. L’idea un po’ mi spaventa e un po’ mi rende felice, ma poco m’importa che accada o meno: in fondo siamo tanti. E rimarrebbe immutato ciò che mi succede da un bel po’ a questa parte, il fatto che tu sia continuamente nei pensieri anche quando non vorrei. Sei l’ospite indesiderato più importante e anche questo mi piace e mi spaventa. A volte mi capita di chiedermi seriamente se non ci sia qualche potere magico che mi ha preso trasformando ogni opinione di te in pensieri meravigliosi di dolcezza che si susseguono inarrestabili. Spesso vorrei sollevarmi grande e autoritario contro d’essi, fermarli, catturarli, metterli dietro sbarre… non è possibile questo amore. Sembra quasi lo scherzo di un Cupido più pazzerello del solito che quel giorno approfittò di un attimo di distrazione traforare d’impeto ogni difesa fino a cogliere la parte più nascosta animandola e dandole respiro all’idea di te. Da allora quel piccolo essere risorto dopo l’agonia di un amore finito vive prendendo da ogni particolare, gesto, parola, ricordo. Oggi, ieri, domani, non c’è tempo per non pensarti. Questa strana routine mi sta facendo impazzire perché sì, questo è un amore impossibile. Mi sono ripromesso ancora una volta di finirla, di tagliare tutte le fonti di sopravvivenza di questa cosa tanto bella e ignobile che continua a tenere le redini da signora beffarda dei miei pensieri. Chi sa se sforzandomi di non pensarci, se tagliando via quei ricordi, sminuendoli, odiandoli, essi non finiranno per ripresentarsi sempre meno di frequente finché non scompariranno nell’oblio! Che illuso che sono; e ancora più lo divento quando per darmi speranza di fuga comincio a credere che basti la ragione per averla vinta sul più grande degli ingannatori. Si può essere i più accaniti oppressori del cuore; lo si può assediare da ogni lato fino a quasi a soffocarlo che un secondo prima della resa troverà una via di rivalsa. E’ bastato veder passare un’auto questa mattina e subito sei tornata fra i pensieri. Chi sa se al risveglio ti siedi e fai colazione oppure prendi un caffé e via, se ti piacciono le city car come quella in strada oppure le auto più grandi, chi sa che film avresti preferito vedere ieri sera. Mi piacerebbe saperlo… sorrido di me stesso e scuoto il capo: rimarrò sempre il solito Don Chisciotte intento a combattere contro i suoi mulini a vento. Ma adesso basta. Meglio che la chiuda qui per ora. Un po’ di aria fresca mi farà bene.
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