Sembra che la notte serva a renderci consapevoli dei nostri sogni; per un attimo li rende reali e con leggerezza ci permette di raggiungerli per ricordarci di aspirazioni vere, di cosa significano, di quanto siano importanti per la nostra vita; forse accade perché di giorno potremmo perderle di vista concentrandoci su piccolezze, facendoci distrarre anche da doveri che sembrano necessari ma poi non servono a ciò che si vuole. Vorrei che la vita fosse un sogno, il raggiungimento ad occhi aperti di una meta. Lasciamo pure che sia un sogno senza ali, senza quella leggerezza tipica del volo onirico, che conservasse quelle fatiche che rendono forti. In quelle vicissitudini vorrei continuare ad avere la forza di non farmi abbattere da nulla né di passato né di presente. Vorrei che giudizi, altrui voleri, paure, sfiducie, rimpianti mi sfiorassero come aria senza peso o importanza; e senza ripensamenti allora potrei camminare a tutta forza verso una meta. Non sarà nulla di particolare, nulla in più di ciò che hanno altri, ma mi basta questo. Se c’è qualcosa che vorrei ancora è la forza di non arrendermi mai perché quella è la base da cui ogni realtà può farsi grande fino a divenire sogno.