Il giorno si avvicina e mi allontana sempre di più da te. Quando sei partito, il pianto mi ha soffocata. Era il giorno di Pasqua e la casa era vuota. Gli abitanti del palazzo potevano ascoltare i miei singhiozzi buttati alla parete del muro. Mi domandavo: " e adesso?" Svegliarsi e andare a lavoro, sapendo che non ti avrei visto. Svegliarsi e aspettare un sms che non sarebbe mai arrivato, perché quella sera, la nostra ultima sera, hai scelto di mostrarmi un'altra cosa: la parte debole. Quella che non aveva ancora rinunciato a lei, che ti ha ferito così profondamente. Mi hai chiesto di aspettarti, che un giorno, magari lontano, tutto si sarebbe aggiustato. Mi hai chiesto di crescere professionalmente per raggiungerti dove sei adesso. Te l'ho promesso.
Ma il tempo sta passando e ci siamo lasciati andare. Non resta più niente delle nostre anime sincere, solo la qualità professionale e il perdono che cerco di darti da un mese intero.
Pensarti mi spaventa, sapere che, stavo innamorandomi di te, mi terrorizza e mi distrugge. Ho sepolto questa storia, nessuno ne conoscerà mai lo sviluppo... fra qualche tempo lui verrà da me, gliel'ho chiesto io. Ho deciso di portare avanti un sentimento che avevo provato molto tempo fa, credo sia giusto così... anche se... il tuo volto... ancora mi viene a trovare durante le giornate...
Forse è meglio così... forse è giusto dimenticarsi di quello che è stato, forse dovrei sperare che non accada più. Un giorno ti dimenticherò...