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Dedica a cui stai rispondendo

Sarò onesto cercando di tralasciare proprio nulla. Me l’hai detto tante volte che secondo te qualcosa era cambiato e di contro ti rispondevo stizzito dicendoti che ti amavo come sempre. Era la verità in qualche modo, una verità non spiegata nei dettagli. Non sapevo nemmeno come collocarli, che significato dare a questi particolari. Sì, è vero, qualcosa è cambiato. Sono cambiato come persona diventando un po’ più consapevole. Col tempo le esperienze, le delusioni, le ferite ti modificano facendoti diventare più ponderato per il tuo bene e credo anche per il bene dell’altro. Quella di prima era una fase particolare; ci avevo perso del tutto la testa. Uno direbbe:”Eh beh l’amore è così; ti fa fare follie”. Non era proprio amore quello di prima. Era una cotta completamente senza freni o dominio. Era una fase mia particolare. Col tempo, la quasi totalità del tempo, la cotta si è smorzata ed è subentrato un sentimento si può dire di amore, apprezzamento, bene, stima e dall’altro lato un po’ di rancore; sì rancore per il fatto che per uno stupido “gioco” ci avessi sofferto per così tanto tempo. Mi dicevo:”Che razza di persona è mai questa che ha causato questa sofferenza; sì, ha degli aspetti da amare, ma, si è presa gioco di me in un modo così crudele. Deve essere stato così visto che non ha neanche voluto parlarmi dopo”. Quella era la rabbia che ogni tanto causava le reazioni stizzite. Non era per far soffrire. Si può amare e essere arrabbiati insieme. Mi pare che tu lo sappia bene. Pensa tu che ho potuto pensare quando ci ho sbattuto il muso ancora una volta contro quell’indifferenza che diceva ben altro di ciò che avevi dato a intendere. Sono crollato, un mare di lacrime e nemmeno ti ho più creduto. Ecco perché parlavo di “scocciature”. Di te non mi stancherei mai per nessuna ragione se non fosse che credevo seriamente che volessi solo giocare in senso cattivo. Ecco cos’è cambiato ultimamente. I tira e molla non erano volontari. Erano una conseguenza del fatto che non credevo, che mi sentivo preso in giro ancora. E’ stato un incubo che si ripete come lo era per te il fatto di sentirti rifiutata. Volevo avvicinarmi sempre, ma quel dubbio terribile che non fosse vero mi faceva tenere lontano da ogni forma di emotività. Non davo, non c’era un esporsi positivo.A ragione. Non c’era fiducia. Strano a dirsi pensavo la stessa cosa che credevi tu che fosse una presa in giro. A tratti mi dicevo:”forse vuole solo sentirsi apprezzata” oppure “Dopo che avrò dato tutto, quando sarà finita sa parte mia mi lascerà a piedi” “Sarà solo uno sfogo?”. Ciò nonostante, restavo. Ne avevo bisogno e non per ciò che davi, ma perché c’eri tu. Era per te che restavo. Potevi pure non fare nulla che ci sarei restato lo stesso. Se andavo via era perché ero straconvinto che non te ne sarebbe importato per nulla e che anzi sarebbe stato meglio per te non avere a che fare con uno che non potevi amare. Mi pare di essere stato sempre estremamente coerente con ciò che sentivo che è esattamente tutto quello che sto raccontando. Era amore e anche un po’ di rabbia per cose passate che mi portava a cautelarmi. Scusami, non potevo non provarne pensando di essere stato preso in giro. Non eri tu come persona. Nonostante questo, sono andato oltre, mi sono sforzato di crederti anche se non ci sono riuscito mai del tutto. Era perché volevo stare con te in qualche modo e mi è riuscito male dato che c’era questo stare sulla difensiva. Quello che c’è ora è ancora amore altrimenti non me ne sarebbe importato davvero più nulla. Sto rischiando di soffrire ancora come allora e non m’importa. Voglio rituffarmi volontariamente con tutto me stesso in quel mare di sentimenti perché se è tutto vero ne vale la pena. Non m’importa se continuerà, se resterà soltanto un sogno. Va benissimo così se è sincero. Non chiedermi parlarti di cosa provo. So solo che c’è anche se in modo diverso; è rimasta come una sorta di simpatia, affetto e attrazione; divento felice anche solo a sentirti, che al contrario divento il più infelice quando devo tenermi tutto per me, anche se per necessità. L’avrei fatto comunque se poteva sollevarti da un peso. Ammetto che il fatto di non essere molto estroverso in queste cose ha forse ridotto il mio campo di scelta. Ma è anche vero che non ho mai provato qualcosa di simile e ho paura che non si ripeterà, almeno non così. Già ho avuto le mie prove. Con questo non voglio dimostrare niente. So di non essere quello giusto. Quello giusto ti avrebbe ascoltata o almeno avrebbe chiarito prima queste cose che davo per tacitamente conosciute. Volevo solo dirtelo che era vero tutto.