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Dedica a cui stai rispondendo

Ci siamo lasciati, ti ho voltato le spalle e me ne sono andata. Da quel momento non eravamo più niente, tutto finito, tutto di colpo. Il mio rimpianto è stato quello di non averti abbracciato, di non averti gridato in faccia “ti prego no, ti prego resta con me”. Non abbiamo neanche litigato. È stato tutto così semplice, tutto così apatico, come se non stessimo facendo niente di importante, come se lasciare una persona fosse una cosa naturale, una cosa che fai per abitudine. Invece no, no e no. Lasciare una persona a cui hai voluto bene non è come pettinarsi i capelli, che anche se a causa dei nodi può far male, dopo sette secondi passa. Lasciare una persona significa che il giorno dopo, quando ti sveglierai lei non ci sarà più lì al tuo fianco. Significa che per le strade camminerai solo e la tua mano non avrà compagnia e dovrai tenerla in tasca, che quando vorrai scrivergli sai di non poterlo fare perché è tutto finito, perché quella persona ora non c’è più e resterà solo una vecchia conoscenza. Come può allora essere una vecchia conoscenza una persona che hai amato, baciato, spogliato, desiderato, vissuto? Come può?
Credo che sia la cosa peggiore questa.