Tre. Tre anni che cerco di capirti, di aiutarti e di ascoltarti. Sono tre anni che ti ho sempre aiutata, difendendoti da mamma e dalle altre persone... sono tre anni buttati al vento. Tre anni fa ero ancora una bambina, e non capivo bene il senso della vita, del dolore e dell'amore... ora, sono ancora confusa quanto prima, ma so capire quale padre è meglio per me... sinceramente, nessuno. Credo che io abbia fatto il meglio per cercare di portarti sotto una luce diversa da quella in cui eri. Tutti mi dicevano che eri antipatico, furbo, farabutto, bugiardo, prepotente etc. ma io... io che cos'ero? Chi ero per difenderti? Non te lo meritavi proprio, non da me... o forse... sì, da me te l'ho aspettavi, sono la più piccola di casa e sapevi bene che io ero anche la più debole, e ti sei preso gioco di me... Non capisco tutto questo, sembra un film horror. Ancora oggi, dopo sei mesi, da quel 10 gennaio, sono ancora sconvolta da quello che hai fatto... lì, in mezzo a quella strada con mia sorella, da sole, come delle prostitute, di notte, abbandonate alla paura, al dolore, alla sofferenza, ai pianti, alle urla del mio cuore, che per lo spavento stava per scoppiare, ai miei occhi, che per lo sforzo bruciavo... a tutto questo che hai causato tu, nascendo e rovinando le persone che ti hanno voluto bene, ti hanno aiutato, servito e riverito, ascoltato, coccolato... e sarebbe questo il tuo ricambio d'affetto?? Wow!! Ma che amore che hai nei confronti delle tue figlie!! Figlie... che parola grossa, eh?! Per te, noi, siamo diventate un peso ormai, e che si fa di un peso? Lo si butta!! Ma sai, non sono un oggetto che butti da una parte e l'altra e che poi dici "oh, mi dispiace molto" e fai finta di niente... NO!!! Sono tue figlia, e, anche se ormai i nostri legami si sono sciolti, mi aspetto un comportamento degno di un vero padre... Spero di essere stata chiara, e concisa. Ora ti lascio con una parola che mi sta molto a cuore verso i tuoi confronti: Addio.