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Dedica a cui stai rispondendo

Il messaggio precedente è capitato in un momento in cui sto attraversando per l'ennesima volta un pesante periodo di isolamento, perché per me solitudine ha un significato positivo, è il momento in cui ti incontri con te, ti riconcilii con te stesso, ed è un momento di grande dolcezza ed importanza, perché dedicare tempo a noi stessi, ascoltarsi, è vitale quanto ascoltare e dedicarsi, una volta rientrati a casa dalle fatiche quotidiane, alle persone che amiamo. E'l'isolamento semmai, cioè la distanza non voluta dagli altri, e quindi la mancanza non desiderata degli altri, ad arrecare sofferenza. Ebbene quel messaggio conteneva una grande verità: chi è solo, lo è anche perché alla fin fine, non accetta compromessi al ribasso, non si snatura, rimane fedele a se stesso.
Questo è il punto: la fedeltà nei confronti del proprio sè, fedeltà che è scelta e necessità, che è libertà e ineluttabilità, ma che alla fine è la bussola che guida le azioni di queste persone. Io oggi ero al mare, solo, e per quanto triste, tristissimo, ho fatto una bellissima nuotata, ed in acqua, nuotando a rana, molto lentamente, sono riuscito anche a distendermi, a dimenticare la mia tristezza smisurata.. e quando sono tornato verso l'asciugamano, sì la tristezza s'ispessiva alla vista della coppia felice, o ascoltando i programmi per la serata di un gruppo d'amici, ma neppure troppo.. me ne sono andato perché mi stavo scocciando, non perché non riuscissi a sopportare le coppiette o le comitive.. ma sono triste, tristissimo. Eppure quanti giorni ho passato solo.. anche quando avrei potuto non esserlo; anche oggi alla fin fine avre potuto non esserlo, ma perché accontentarsi? o sentirsi comunque a disagio? Ed allora sono stato al cinema da solo, sono uscito la sera da solo, sono stato nei locali da solo, a pranzo da solo.. certo bisogna essere forti per sopportare questa condizione. E' un fardello questo confino che colpisce, e che carcera, è la peggiore delle galere, perché apparantemente sei libero, ma in realtà non sei libero di fare nulla, ed anche se agisci, la tua azione risulterà depotenziata, perché non condivisa.. eppure, nonostante tutto, l'unica via maestra è la coincidenza con se stessi.Se erriamo, è perché ci siamo allontanati da noi stessi; soffriamo la mancanza degli altri a volte così tanto, che non ci accorgiamo che per avvicinarci a loro, perdiamo di vista noi, ed in questo modo essere felici sarà sempre impossibile. Quante dediche qui sono state scritte da persone che pur circondate da amici, amiche fidanzati o fidanzate, si sentono sole? ecco perché da noi non dovremmo mai allontanarci, mai, a costo di restare soli, ma pur sempre con noi. Saremo sempre meno soli che isolati in mezzo ad una folla di estranei, cioè persone con cui non ci sono e non ci saranno mai sintonia, simpatia, empatia. L'antico maestro diceva conosci te stesso; mi permetto, sommessamente, di aggiungere e restaci fedele, sempre.