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Dedica a cui stai rispondendo

Un viaggio mentale iniziato nell'Ottobre 2010. Avevo appena rotto col mio ragazzo, dal quale ero riuscita a staccarmi con malincuore dopo aver scoperto alcune tristi verità sul suo comportamento. Da falsa cinica quale sono sempre stata ho semplicemente dovuto rispondere alla domanda "Ma stai ancora con Mattia?" con: "Hahahaha, no. L'ho appena lasciato. Mi ero stancata!"
Non si capiva con quale segno d'amore lei mi dice "Io e Gabriele stiamo insieme da (nonricordoquanti, manonmolti) mesi."
Non conoscevo questo "Gabriele", frequentava il mio stesso istituto ma non l'avevo mai visto.
Capita, per caso, che lui entra nella mia classe per chiedere qualcosa alla professoressa e la mia amica di banco, compaesana del ragazzo, esclama "Uh! Gabriele!". Allora collego. Ricordavo una sua foto, era proprio lui.
Ho pensato "Caspita, capisce la ragazza! Che bel ragazzo!".
Da allora segretamente ho iniziato a frequentare di tanto in tanto la sua pagina facebook - eh sì, lui mi aveva aggiunta tra gli amici. Come rifiutare!?Col tempo ho notato come i suoi gusti fossero molto simili ai miei, e come col passare del tempo lui diventasse sempre più carino. Non mi piaceva, è chiaro. Ho sempre avuto in testa un altro ragazzo. Ma anche lui, Gabriele, non mi sarebbe dispiaciuto. Passano gli anni e io inizio a frequentare un suo amico, una sera ci presentiamo ma probabilmente era troppo "stanco" per ricordarsi di me.
Io smetto di frequentare il suo amico, non faceva per me e Gabriele viene lasciato dalla ragazza che mi dice, quando le chiesi spiegazioni "Era troppo passivo!".
A quel punto, passano un po' di mesi, e intraprendiamo un vero e proprio viaggio. Luglio 2012. Stiamo fuori quasi un mese e qui diventiamo amici. Una notte mi bacia, l'altra dice che non è solo attrazione ma non ancora amore, un'altra ancora che non vuole tornare in Italia.
Sono partita all'inizio più cinica che mai, in aereo accanto al mio ex Mattia, tra l'altro. Ma torno accanto a lui, abbracciati a baciarci anche, quando ne sentivamo il bisogno. E' stato tutto così naturale. Non ero forzata, come con gli altri. Con te mi sono aperta. Con te sono cambiata. Sono stata forte per entrambi quando credevi di aver fatto una ca**ata, sei stato in camera ad aspettarmi quando ti ho detto che non volevo rimanere nell'appartamento da sola mentre facevo la doccia. E' una stupidaggine, già, è una cosa così banale. Ma insieme a tante stupide immagini mi tornano in mente tanti momenti. Come ti eccitavano i baci sui fianchi o come ti premevo la mano sulla mia bocca per non far uscire alcun suono che non riuscivo a trattenere. I primi segni da coprire con una sciarpa completamente fuori tempo e il desiderio di stare insieme senza ferire nessuno.
E' passato più di un mese da quando siamo tornati, un mese circa da quando è finita. Non sei passato. Non passerai.
Come potrei? Sei stato ossigeno puro. Sei stato oasi nel deserto. Un comodo divano in palestra. Un genitore per un orfano. O il 70% di sconto da D&G, che ti/ci piace tanto. Paragonarti a tante cose banali non rende l'idea, mi rendo conto. Paragonarti a qualsiasi cosa non renderebbe l'idea che sei stato in quei giorni. Le parole, gli sguardi, i sorrisi, le carezze, gli abbracci, i baci, le mie amiche che impazzivano per noi.
Per una ragazza come me, non abituata a ricevere così tante attenzioni, sei stato come quando tiri la testa fuori dal piumone e senti quell'aria piacevolmente fresca, nuova. E' stato come tornare a respirare. E' stato qualcosa di indescrivibile e mi rendo conto che delle stupide parole non potrebbero mai avvicinarsi a ciò che ho sentito.
Ora, sola in questa stanza, sento di doverti dire "Addio!", ma so che non riuscirei mai a lasciarti andare. Neanche ora che vuoi usarmi solo per sesso.

Y.