Quella sera d'estate. C'eravamo io, te e il cielo nero. Tu mi sussurrasti "Guarda, i fulmini!". C'erano bellissimi fulmini. Li definisti "Bianche saette che scandivano il cielo scuro, illuminando la coltre di nubi tutt'intorno." Poi ci prendemmo per mano scivolando sul marmo bagnato di pioggia, mentre i tuoni rombavano su di noi. E quel bacio, da far girare la testa. Credi che io l'abbia dimenticato? Eravamo solo ragazzi, le nostre strade si sono divise. Ma poi ti sono tornato a fianco, come il tuono sussegue il fulmine. Adesso, anche se non è più stagione di temporali del genere, ci siamo ritrovati, a distanza di più di dieci anni. Abbiamo un'intera vita da poter vivere insieme, abbiamo ventotto anni, c'è tempo per noi. In questi anni non mi sono dimenticato di te. Ti ho amata tutto il tempo, forse inconsciamente. Se il destino vorrà farci dividere ancora, non mi dimenticherò di te e ti ritroverò, anche se tu sei più veloce di me.