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Dedica a cui stai rispondendo

Mi hanno sempre detto di essere grata... grata di vivere, grata di avere tante cose, grata della casa in cui vivo... grata di essere al mondo.
Ma io... perché devo sentirmi grata se non lo sono?
Forse, dovrei essere grata al mondo per avermi dato questa vita, in cui ogni giorno spero che sia l'ultimo, in cui miei coetanei mi feriscono sempre, ridono di me, dei miei difetti, di come sono, del mio essere, del mio "IO".
Perché allora mi dici di essere grata? Io non mi sento grata... io soffro, mi dispero, e ho voglia di morire, ho tanta voglia di morire, sempre, ogni giorno. E quando ti chiedo aiuto, quando ti chiedo di insegnarmi ad essere più forte, quando ti supplico di far smettere quella gente di dirmi quelle cose tu mi guardi e mi dici di sopportare. Sopportare? Vuol dire che passerò la mia vita a farmi calpestare dalle offese altrui, dai rimorsi e dalla paura. E dici di capirmi, dici che non è niente di grave... tu, come puoi solo immaginare di comprendere le mie pene? Tu non sei me, giusto? Non hai vissuto l'esperienza che ora vivo angosciosamente, e allora come puoi dire di capire? Come puoi giudicare? Pensi che io ti dica tutto? Pensi che io abbia il coraggio di ripeterti tutte le cose che hanno detto a me mostrandomi miserabile e debole? Io non riesco a ripetere quelle parole, perché fanno male, e tu non sai quanto, non sai quanto sia profonda la ferita che loro mi hanno inferto. Tu continui a vivere la tua vita, come al solito, dicendo e ripetendo che va tutto a meraviglia, ma non è così! Io sto morendo, e tu neanche mi vedi, non mi senti, non posso urlare, perché non ho più voce, ma almeno vorrei che tu ti accorgessi di me. Prova a guardarmi a volte e ad essere paziente. Quelle persone io non le voglio più vedere, ma tu mi sproni dicendomi anche di affrontarle e subire, rimanendo zitta, così, tu dici, alla fine si stancheranno... ma questa è una bugia, loro non si sono mai stancati di farmi del male, mai. E ho subito per anni, mentre tu... tu dov'eri? Qual'è dunque il tuo ruolo? Perché non mi hai dato una mano? Mi dispiace disturbare la tua vita con la mia inutile presenza, ma io sto male, e vorrei tanto essere salvata, altrimenti sarà tutto inutile e in me si farà sempre più forte il desiderio dell'oscurità eterna. Per favore. adesso... io sono cambiata, sono cresciuta, quel periodo è passato, ma anche se è finito le mie ferite sono ancora qui, dentro di me, nel mio cuore. Ho ancora paura, e sono ancora debole, perciò, ti prego, non chiedermi di correre. Un passo alla volta, per favore. Aspettami, perché io non ho più la forza di correre. Adesso se mi vuoi bene dovrai essere paziente, dovrai aspettare il mio turno, perché io sono rimasta indietro.
Dimmi di essere grata di vivere solo quando lo sarò veramente, non impedirmi di piangere e non dirmi di essere per forza felice, di sorridere sempre... dammi anche il tempo di piangere... dammi tempo, ho bisogno ancora di tempo... perciò d'ora in poi se mi vedrai piangere, ti prego, nopn essere triste, perché quelle lacrime, per quanto ti voglia bene, non sono per te...
Dammi il tempo di piangere.

A mia madre