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Io non ce la faccio più. Devo sfogarmi in qualche modo. Sono giovane, simpatica e innamorata. Ho lasciato la mia terra nel giro di tre mesi per trasferirmi momentaneamente a casa del mio ragazzo che abita con i genitori.L'abbiamo deciso insieme perché la distanza era colossale e perché abbiamo deciso di far partire un progetto insieme. "Purtroppo" la vita nella casa dei suoceri è restrittiva. Non posso mangiare quello che voglio, mandare affanc*lo chi voglio, dormire quando voglio e farmi la doccia quando voglio perché qui gira tutto intorno alla figura di mia suocera. Per carità è una persona fantastica, mi ha accolta benissimo, però cavolo. Prima aveva iniziato a lamentarsi che non partecipavo alle faccende di casa. Non si è posta il problema che dopo un mese stavo morendo ancora di nostalgia per la mia famiglia e lei non s'è nemmeno sprecata di coinvolgermi. Aspettava la mia buona fede. Allora, capito il soggetto, divento la più brava padroncina di casa del mondo e per me è uno sforzo immenso perché mia suocera è una invasata della casa e io NO. Io odio stare venti minuti a pulire una superficie. Lei invece pulisce anche dove ho appena finito di pulire io, perché non si accorge che quella parte è già pulita, è fissata. Ma va bene, accontentiamola, in fondo è casa sua. Ora è sorto il problema di un brutto male (che si può curare)che le è venuto. Adesso mi sono accollata tutta la casa, insieme a mio suocero che è un altro bel soggetto. Lui è geloso dei suoi figli. Capito? Geloso dei suoi figli! E' sempre in competizione con loro, lecca il culo alla moglie una continuazione e d è geloso del rapporto che lei ha con noi. Cioè, insomma, lasciamo stare. Quindi questo e n'altro che mi sta sempre intorno ai piedi quando pulisco qualcosa, perché deve partecipare anche lui altrimenti la moglie smette di amarlo. Ma il punto ora è un altro: tralasciando il brutto male di mia suocera, che sta combattendo egregiamente senza abbattersi, siamo arrivati alla fase delle frecciatine nervose. Io sono mesi che sto cercando lavoro, il mio compagno anche, mandiamo non so quanti curriculum al giorno e io mi sto dilaniando l'anima tutti i giorni per trovare una soluzione a questa cosa. Però a mia suocera piace lanciare frecciatine che suonano più o meno così: "ancora non avete trovato lavoro? E che state aspettando? Siete sempre in casa e non volete lavorare, questa è la verità". E io in quel momento vorrei solamente mandarla egregiamente affanc*lo. Perché dopo la frecciatina chiama a casa la sua nipotina, quella che ha battezzato e dovete sentire come cinguetta, come è tutta dolce, come usa frasette carine e gne gne, e io lì a rimanerci di mer*a, perché dopo aver pulito la casa come dice lei, messo la lavatrice come dice lei, evitato di strizzare molto i panni delicati, cucinato come dice lei (bleah), mi becco la frecciatina e devo assistere a queste scene mielose con una nipote che non vede mai e che per tre volte di fila ha promesso di venire a trovarla e per tre volte di fila ha dato buca per motivi ignoti. Ora, io capisco la malattia, per carità del cielo, è una cosa stancante e faticosa, però non è possibile sentirsi un intruso in famiglia. E tralasciamo me, che in fondo non sono una parente, ma il mio ragazzo... suo figlio... e anche l'altro figlio... scappano sempre dalla loro compagnia. SI respira un clima teso, tesissimo. Uno entra e vede lei sulla sedia che sta male, ma ti guarda in cagnesco, il marito vicino a lei che non lascia avvicinare nessuno e se la difende senza motivo prendendosela con i figli. Io che pulisco tutto e io ODIO pulire tutto ogni santo giorno e il mio ragazzo che scappa in camera perché si sente un intruso al quale stanno facendo pesare che ancora non ha trovato lavoro. L'altro figlio non fa testo, è quasi invisibile. Lui entra in casa e chiede cosa c'è a pranzo e se non gli piace si permette anche il lusso di fare lo schizzinoso e lamentarsi. Non si pone il problema della madre che sta malissimo e che si è messa ai fornelli per amore. E io intanto mi prendo le frecciatine. E ci rimango di mer*a.
Non vedo l'ora di andare via da questa casa e di averne una MIA.
Maledetto lavoro che non c'è. Ogni cosa che ho fatto me la sono sudata da sola. Vengo qui per trovare un po' di pace con il mio amore e mi becco un'altra casa e altre cose da sopportare. Io non so fino a dove me la sono cercata, di certo ero in buona fede. Però me ne voglio andare. Mi manca da morire la mia casa, che è molto più accogliente e calda, non c'è paragone. Io non mi sento a disagio con i miei genitori, al contrario. Sto sempre a saltargli addosso dalla gioia e loro non mi fanno sentire come una di troppo. Inizio a non sopportare più nessuno qui dentro, l'unica cosa che mi manda avanti è l'amore che provo per lui.
Scusate lo sfogo, ne avevo bisogno, anche perché qui non ho amiche per uscire e parlare un po'. Devo tenere tutto dentro o scriverlo in 120 caratteri alle due amiche che ho e che sono lontane.
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