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Dedica a cui stai rispondendo
Non è la solitudine dell'anima che mi rende vulnerabile...in fondo ci sono abituato e niente è riuscito ad abbattermi ogni volta che sono bastato a me stesso.
Comprendo bene gli affanni di ciascuno essere umano nel cercare di tenersi a galla il meglio possibile in questa vita, ne ho compassione e mi compatisco ( e già questo è un mio limite...).
La cosa che però davvero mi fa rabbia è accorgermi della mia debolezza a trattare una materia come l'amore. In questo campo non riesco a riconoscermi: ce ne vuole a rassegnarmi, a digerire le sconfitte e mi scopro penoso nel modo di mendicare affetto, anche in circostanze in cui non è giusto attribuire colpe per un'aspettativa delusa.
Credo dipenda dal fatto che, a guardare bene, sono davvero pochissime le possibilità di innamorarsi realmente nella vita: ai più fortunati capiterà si e no un paio di volte, ad altri una volta, a qualcuno addirittura mai!
Personalmente vorrei non dipendere mai dagli umori del cuore ma quello purtroppo agisce per suo conto ed è ingovernabile, capita così che un bel giorno ti ritrovi a gestire una cosa nuova e sei un attimo spiazzato.
Ed è in questa circostanza che arrivano tutte le mie colpe: immagino che i miei siano i sintomi di una malattia chiamata "incapacità ad amare"...credevo di esserne immune ed invece l'ho beccata a temperature altissime.
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