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Mi domando sempre come sia possibile stare tanto male per una semplice e silenziosa assenza.
Cosa rende una persona tanto speciale, indispensabile, vitale per un'altra? E' una questione fisica o mentale?
La chimica sicuramente ha la sua importanza. Quando tocchi la pelle di una persona qualunque e sai che c'è qualcosa di più intimo di una semplice stretta di mano; o quando vedi quei pozzi profondi e neri, così belli da volerci affogare, dove altri vedono solo occhi.
La mente fa un lavoro più sottile, sottinteso, che ti entra dentro di nascosto, quando sei più vulnerabile, magari mentre sogni. Comincia a mancarti un atteggiamento a cui non avevi mai fatto caso, un particolare modo di pronunciare una parola, il semplice alzare gli occhi al cielo per esasperazione, lo sguardo attento durante una conversazione...
Si comincia con poco a sentire un'assenza, forse con un deja vu, una canzone o il clacson di un'auto che fino a quel giorno non vi diceva niente, ma che vi fa voltare con la speranza di veder passare un particolare modello di auto.
L'assenza, paradossalmente, è una costante presenza nella vostra vita, qualcosa di cui non vi liberate. L'assenza c'è ogni giorno. Ma una mattina qualunque, di un giorno qualunque, di un mese qualunque, aprirete gli occhi pensando: wow, ho dormito bene.
Quel giorno forse l'assenza non ci sarà più, lasciandovi un'emozione che profuma di ricordi...
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