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Dedica a cui stai rispondendo

Per una volta nella vita forse ho fatto la cosa giusta, ho ascoltato la testa. E non ti ho risposto. Mi son tenuta tutto dentro e non perché avevo paura, semplicemente perchè in quel momento non era più importante che tu sapessi tutto cio’ che volevo dirti.
Perchè ho imparato che non dovrebbero essere cercate le persone che se ne vanno, che ti lasciano da sola. E allora sto cercando di farlo.
Perché non volevo affatto sentire “scusa, mi dispiace”, quando non c’era niente di vero. Perché non avevo più voglia di sentire altre parole. Perché ero stufa di correre dietro alle persone, perché chi vuole esserci c’è e basta e non scappa via. Perché non avevo voglia di sentirmi dire che eri felice, che stavi bene così, che per te andava bene così, che non ti dispiaceva per niente, neanche un minimo, avermi lasciata andare. Perché non volevo sentirmi dire che non saresti tornato.
Avrei voluto scriverti anche l’altro ieri. Per dirti cosa non lo so. Forse per dirti che mi manca avere il trucco fuori posto perché quando mi baciavi portavi via sempre un po’ di matita dai miei occhi e dei brillantini dalle mie guance e poi io ti guardavo e scovavo brillantini sulle tue guance e tracce nere sul tuo naso. Forse per dirti che per te avrei buttato ogni scarpa alta che avevo. Forse per dirti che avrei persino rinunciato alle mie scarpe preferite, che in ogni occasione – anche quando sarebbe stato d’obbligo indossare scarpe alte – io avrei indossato ballerine. Forse per ringraziarti di non avermi portato al mare, o a Roma, per non aver ancora una nostra canzone – che poi, in realtà, ce ne sono mille di canzoni nostre, quelle che ci dedicavamo inconsapevolmente, quelle che passavano alla radio mentre ci baciavamo e così son diventate un po’ le nostre canzoni – per non aver mai fatto shopping insieme, per non avermi regalato un profumo, per non avermi portato dei fiori, per non essere mai andati ad un concerto, per non avermi regalato dei libri. Grazie perché ho meno cose da ricordare, ma non per questo è più facile.
Avrei voluto scriverti anche ieri. Per dirti cosa non lo so. Forse per dirti che quella stella cadente avrei voluto guardarla con te. Forse per dirti che ogni tanto ti penso, ogni tanto spesso. Forse per dirti che se tu stessi bene, mi farebbe piacere ma non poi così tanto. Forse per dirti che certe canzoni ancora non le sento. Forse per dirti che non mi passerà se non avremo un'occasione. Avrei voluto chiamarti forse per stare in silenzio - e sentire il tuo “pronto” – forse per far sentire una canzone di sottofondo, forse per urlare.
Ma non l’ho fatto perché ho imparato che le persone che non vogliono esserci non devono essere disturbate.
E sto cercando di farlo e forse ci sto riuscendo se ho perso il conto dei giorni che non ti scrivo, dei giorni che non parliamo.