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"La metà di una bugia non fa la verità" ...
Mi ritrovo qui a scrivere a me stessa, visto che tu con me non vuoi più averci a che fare... anche se ammetto che vorrei che leggessi questi miei pensieri...
Scrivo come se dovessi lasciare un messaggio in bottiglia, lasciarlo andare tra le onde, lontano da me; sperando che queste parole che mi sono rimaste dentro forse diventino meno insistenti...
Vorrei tanto non pensarti più, poi invece arrivano le giornate come quella di oggi, che tu non sai nemmeno che giorno è... In effetti fai finta di non sapere tante cose, e mi neghi persino un dialogo, una maledetta spiegazione.
Te lo ricordo io: è passato un anno esatto da quando tutto è iniziato, o meglio da quando tutto è finito... Quella sera che ha segnato in modo indelebile la nostra amicizia, con il tuo messaggio che mi ha deluso la prima volta di una lunga serie.
Dov'è finito il bene che dicevi di volermi se non provi nemmeno a provare a rimediare sugli errori commessi, o farti vedere pentita?
Anzi, è stato lungo anno fatto di riavvicinamenti e puntuali prese per il culo da parte tua, nelle quali io ti ho scusata anche quando proprio era proprio imbarazzante... E perché secondo te?! Perché l'amicizia disinteressata per me ha un valore che credo tu non sappia proprio cosa sia... l'amicizia è felicità e fiducia, stima... Ho lavorato tanto su me stessa perché non volevo buttare il nostro rapporto a pu**ane per colpa loro: il fatto che tu non mi hai teso una mano quando ne avevo un estremo bisogno, l'ho fatto passare in secondo piano nonostante certe mancanze sono restate, e, certe cose sono dure da perdonare.
Invece avrei dovuto aprire gli occhi, doveva essere un campanello d'allarme, un qualcosa che mi diceva: occhio che di lei non ti puoi fidare, se non ha nemmeno coraggio di raccontare la semplice verità! Anzi, mai andare contro il lavoro, pur essendo perfettamente consapevole del marcio che c'era sotto, hai preferito voltarmi le spalle e cercare di uscirne pulita insieme a loro, agli occhi di tutti. Ti rendi conto del dolore che mi hai procurato; mi hai usata e venduta, ripetutamente, hai tramato e sparlato alle mie spalle, e quello che mi ferisce di più è che hai fatto passare quello che provo per te per una cosa sporca... Come se adesso tu ti fossi stufata di me... Se mi tagliavi un braccio mi avresti fatto meno male.
Mi manca l'idea che avevo di te, possibile che era tutto frutto della mia fantasia??
Forse non ho capito niente di te, io che adoravo la "mia vecchia te"...
La "nuova te" non ha più voglia di mandare messaggi, fare telefonate, mi evita, non una parola, un dialogo, nega persino un "ciao". Sembri tu che quella ferita, tradita, pugnalata alle spalle, che fa l'indifferente e va avanti come se non esistessi.
Quante volte IO ti ho chiesto di vederci per parlarne per esterarti tutto, provare a chiarire sperando in tue scuse sincere, per farmi consolare dall'arteficie dei miei mali... ho bisogno di un tuo abbraccio, di un tuo sms che non arriva più da mesi, una chiamata per fare colazione... Il distacco così netto che tu hai voluto mi ha lasciato un vuoto che non riesco a colmare.
Quello che mi chiedo è: cosa mi manca di te?
Perché ti penso ancora dopo tutte le tue bugie, gli inganni? Ormai purtroppo ti conosco per quella che sei, ma non riesco a dimenticare chi mi hai fatto credere che tu fossi... Mi hai fatto tanto male, hai tradito la mia fiducia innumerevoli volte, proprio io che credevo in te, sinceramente.
...E, Per quanto tu hai tradito, così tante volte in questi mesi, la mia amicizia in modi squallidi, i miei ricordi parlano di te...
Non sapere se hai bisogno di me, come stai, non sentirti, se mi pensi, cosa stai provando, o, chiedere di te ai colleghi fingendo che non sia poi per me così importante... sono cose che mi logorano da morire.
Tu e le tue stupide porte chiuse, le tue specialità: scappare e negare a qualunque costo; mai ammettere e magari scusarsi, a volte può servire, sai...
Se ripenso a cos'hai fatto, le scelte che hai preso, hai preferito scappare piuttosto che dimostrarmi che ci tenevo davvero a me.
Ti ho sempre voluto bene per davvero, ultimamente anche di più, lo sentivo così viscerale, tu lo sai, te l'ho sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole.
Ci sono occasioni ora, che, quando ci incrociamo sembra che manco ci conosciamo, altro che 7 anni...
Più passano via i giorni silenziosi e più diventiamo estranee, e mi dai la triste conferma che per te quello che conta è dimenticare e mettermi da parte. Quando fai di tutto per farti odiare, con atteggiamenti tuoi che solo io posso notare, provo un dolore che non ti so spiegare...
Ci sono delle volte che ho un disperato bisogno dei tuoi occhi, un tuo sguardo lo pagherei oro perché comunque ci sono stati, e ci sono, istanti particolari che avverto carichi di intensità, li sento come se ascoltassi una parola dolce, come un chiaro segno da leggere, e tu, non puoi far finta di non aver capito...
Altri giorni invece non riesco nemmeno a guardarti negli occhi perché ripenso al male gratuito che mi hai fatto ed mi ritrovo con il magone in gola. Non lo senti quanto urla il mio cuore attraverso i miei silenzi?? Ogni volta che ti ricorda, nei gesti, nelle tue abitudini, in un particolare, o che ti vede con altra gente, prova una strana sensazione... gioia e dolore.
Lo sento che non ci sei più, lo sento che è tutto finito, tremendamente irrecuperabile, ma, mentalmente NO. Mi fa male accettare, esserne consapevole.
Con questa mia lettera mi sono data un termine: devo lasciarti andare, non posso più tenere a me questa amicizia a senso unico, per difesa, per me stessa devo!
Così finisce la nostra canzone, anzi la mia, perché tu hai sempre finto di volermi bene.
"Ripenserai ancora a tutto il bene che ti ho dato solo e solamente io ripenserai ancora a quanto il niente tuo per me fu tutto e per sempre ho perso un pezzo di me e lo sai che son stata troppo buona ma che, stanca ormai, non posso più"...
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