Mi sento come una farfalla imprigionata in un vetrino.
Un'altra delle tante messa da parte
da un bambino
per fare la collezione di una passione pericolosa.
Quel bambino non sa
che per il suo stupido gioco
perderò la mia capacità di volare
e non assaporerò più il vento sotto le ali o il profumo dei fiori.
Ha fatto di me ciò che voleva
ed io troppo fragile, troppo piccola,
non ho potuto difendermi.
Ha fatto di me ciò che voleva
ed io troppo ingenua
non sono riuscita a scappare in tempo.
Ora sono un trofeo abbandonato,
si è già dimenticato di me
ed è alla ricerca del suo prossimo obbiettivo.
Forse immagina che sto male rinchiusa qui, ma a lui interessa soltanto che io faccia parte della sua collezione.
Ora sotto questo freddo vetro, sola e sofferente, mi chiedo perché
gli umani non pensano prima di agire
e fanno le cose come gli pare e piace
senza pensare che forse quello che fanno ha il potere di creare ma anche il potere terribile di distruggere.