Era bella, dannatamente meravigliosa in ogni singolo dettaglio, in ogni più piccolo movimento.
Eravamo tra quella folla di gente e non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei. I miei occhi erano calamitati ovunque si spostasse, ovunque ci fosse lei.
Potevo notare nel profondo del suo sguardo che la sua anima ferita da un passato di delusioni. Avrei voluto guarire il suo cuore, farla sorridere di nuovo e farmi carico di cosa stesse pensando perché la tormentava tanto.
Sembrava così piccola, così indifesa.
Avrei voluto proteggerla da tutto ciò che l'avrebbe fatta piangere.
Più la guardavo e più dentro di me cresceva il desiderio di alzarmi da quella stramaledetta sedia, andare da lei e stringerla tra le mie braccia.
Non ci conoscevamo. Chissà quale idea si sarebbe poi fatta di me se avessi dato sfogo a questo desiderio. Neanche se lo immaginava che stava attirando il mio cuore.
I nostri sguardi si incrociarono soltanto una volta quella sera. Il cuore mi sussultò nel petto. Non potevano essere reali degli occhi così terribilmente seducenti.
Era bella e irraggiungibile.
Dio solo sa quanto avrei voluto rivederla dopo quella notte ma persi le sue tracce.
Dove sei piccolo angelo mio? Non so nemmeno il tuo nome. So solo che mi sono innamorato di te.