C’è l’usanza di festeggiare ogni mese insieme, ogni anno.
C’è l’usanza di celebrare l’essersi sopportati per così tanto tempo.
C’è l’usanza di misurare il tempo insieme.
Il tempo e l’amore non dovrebbero essere messi così vicini.
L’amore vero non dovrebbe avercelo un tempo.
C’è l’abitudine a ricordarsi le date, gli orari, i posti, e un po’ meno i dettagli e le parole, i gesti che contano davvero.
Vorrei solo dire che festeggiare ogni mese, lo vedo un po’ come segnare un traguardo.
Ma mi piacerebbe un giorno, sposare quell' uomo che sbaglia tutte le date, ma che mi porti fuori a cena per festeggiare due anni insieme quando in realtà ne sono passati tre. Mi piacerebbe che non ci fossero giorni da "oggi facciamo ventisei mesi" , perché ogni giorno sono ventisei mesi, o cento, o duemila, che importa.
Mi piacerebbe che tu mi comprassi dei fiori a luglio, perché è a luglio che ci siamo conosciuti. Per ricordare tutte le emozioni di quel giorno e la coca cola che non volevo al bar, la mia canotta grigia e il tuo gilet nero.
E non importa se invece era agosto, e ti sei sbagliato, ti sei ricordato il mio viso preso dalle emozioni e i respiri che ci sono mancati vedendoci per la prima volta. E che importa la data, il mese o l’anno. Che importa!
E io dopo anni racconterò ai nipoti che c’era un uomo, che da parecchi anni mi faceva venire i brividi fino al cuore nel giorno più caldo dell’anno.
E quell’uomo ogni estate mi portava dei fiori, ogni anno in un giorno diverso, in un mese diverso, ma con lo stesso amore di sempre. Che quell'uomo è il loro nonno, che quell'uomo, è il mio uomo, il mio grande amore, che non ricorda mai nulla, ma che mi ama con la dolcezza del primo giorno. Beh, se non l'hai capito il nonno dei miei nipoti sei tu.
Voglio solo dire, che in una storia conta l’amore, non il tempo.
Perché l'amore non finirà mai, neanche quando il nostro tempo, le nostre ore su questa terra finiranno. Ti amo davvero tanto.