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Ciao Papà,
Come stai? Si sta bene al cielo vero?
13 anni fa te ne andavi. Era una giornata freddissima, non pioveva, il cielo era grigio, sembrava di piombo, e cadeva sulla testa come una pietra durissima. Ti salutai prima di andare al lavoro, e nel momento in cui ti voltasti verso di me capii che da lì a poco avresti lasciato questo mondo. Dissi alla mamma che sarei rimasta a casa, ma tu con il dito e con un filo di voce mi dicesti, non vai al lavoro oggi? Così decisi di andare, mi sembrò di realizzare il tuo ultimo sogno per me. Eri un grandissimo lavoratore, in tutta la tua carriera lavorativa non facesti un giorno di sciopero, se non lavoravi stavi male.
Poi quella telefonata, la mia collega che mi disse, Chiara devi andare a casa, il tuo papà si è aggravato. Si subito risposi. Non immaginavo lontanamente che fossi morto, me lo disse lo zio quando mi venne a prendere, mi abbracciò forte, ed il viaggio per raggiungerti sembrava interminabile. Quando ti vidi immobile nel letto, piansi a dirotto, ero soffocata nelle mie lacrime di sangue. Nulla riusciva a consolarmi, se non la consapevolezza che non soffrivi più.
Quanti ricordi, il presepe che preparavamo assieme con le statuine di gesso, con il muschio fresco e profumato, raccolto in montagna, oppure la casetta di legno costruita per me e per Giovanna, un anno ci mettesti il presepe, e mi sentivo sicura in quella casetta così deliziosa fatta con le tue mani, mi sentivo protetta dalle sventure del mondo. Ed ancora, la domenica mattina quando ci portavi alle giostre dell'Idroscalo, era bellissimo entrare nella mela gigante con te che ridevi perché ci vedevi felici.
Perché ti sei ammalato? Perché proprio quando riuscimmo a capirci, te ne sei andato?
Non riesco a capire Dio, nonostante l'Amore profondo che nutro per Lui, perché non mi ha dato la possibilità di dirti ti voglio bene quando eri in vita? So che mi vedi, che mi proteggi e che mi ascolti, ma a volte mi sembra di impazzire se penso che non potrò più stringere le tue mani.
Lo so la morte non è la fine di tutto, e che in realtà non te ne sei andato, ma non vederti più fa male, tanto male al mio cuore già di per se martoriato.
Papà mio dolcissimo ti amo tanto, ma proprio tanto, e mi manchi, mi manchi ogni giorno di più.
Sei il mio Angelo Bruno.
Prega per me, per la mamma, e per tutti noi che ti amiamo.
Tua figlia
Chiara
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