Se penso a te non riesco a darmi pace, probabilmente perché tra noi é rimasto qualcosa di sospeso, di in concluso.oramai persino gli altri si accorgono dell'aria pesante che si respira quando siamo vicini.Si nota che ci evitiamo, e non nego che dal mio comportamento questo risulta ancor più palese, dato che ti volto semplicemente le spalle.Forse é per questo che ci stiamo alla larga, perché ci imbarazziamo, perché perdiamo il controllo per qualche secondo come infastiditi dalla presenza dell'altro.Ma nel mio caso non si tratta di un fastidio vero, ma di un modo come un altri di celare il sentimento che persiste, e i suoi sintomi, come il rosso delle mie guance o il tremolio delle mie gambe.É un modo come un altro per perpetuare la nostra distanza e per non permetterti di turbarmi più di quanto tu già non faccia.Ma darti le spalle é una maniera anche per impedirmi di scivolare con lo sguardo sulla vena che pulsa nervosamente sul tuo collo, o sul colore biancheggiante della tua pelle perfetta.Mi impongo di non osservare magrezza del tuo corpo, il buio dei tuoi occhi, la sensualità della tua bocca.Ma basta ascoltarti parlare per non sentirmi bene.Non puoi dirmi che non stata brava a fare in modi che io e te non ci parlassimo più.Io mi chiedo solo se ti importa, se alla fine non era quelli che volevi.Io sto male perché ho sperato davvero fino all'ultimo che tu prima o poi avresti trovato o inventato un modo per riavvicinarti a me.Ma ho errato a pensarla in questo modo, ciò che avrei dovuto sapere é che per te non era la stessa cosa, evidentemente puoi vivere tranquillamente senza me.E non te ne faccio una colpa, probabilmente é giusto cosi perché ho voluto ad ogni costo complicare le cose anche a te, e perché tu ora sei felice.Ma lasciatelo dire:Credo che quella splendida ombra sul tuo bel viso ci sia ancora, credo sia rimasta al suo posto e credo che mai se ne andrà.