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É notte Ale, una notte che procede lenta, giusta,piena come solo le notti d'agosto sanno essere.Sono un paio di mesi, esattamente da quando ti conosco, che dormo male.É come se covassi dentro una specie di febbre che mi sveglia nel sonno, e in quel buio fitto e violento io subisco il panico di vedere i tuoi occhi come accendersi e luccicare, e turbata guardo fuori dalla finestra e riesco a vedere solo il lungo e perenne scorrere della notte, magico e profondamente solenne.Mi riaddormentato e non appena i primi pallidi raggi del sole cominciano a svegliare pigramente il mondo, io ti vedo ancora, e nuovamente ti avverto mentre la luce risorge, nuovamente posso sentire gli scossoni tremendi di questa febbre, e mi agito ed inghiotto impotenza, desiderio,angoscia, e mi rigiro senza speranza fra le lenzuola come a cercare un modo per poter finalmente chiudere gli occhi senza che tu riesca ad arrivarmi dentro e ad arrampicarti agilmente fino al mio cervello, disturbandolo,inquietandolo, assuefacendolo.E ciò che mi ferisce come fosse una pallottola sparata a brucia pelo é avere la disperata consapevolezza che tu ignori la cattiveria di ciò che riesci a farmi senza riuscirlo neppure ad immaginare...é pazzesco che tu debba vivere all'oscuro di quanto tu riesca a rendermi la vita impossibile semplicemente in veste d'un pensiero.Ma tu sei un pensiero maestoso, ingombrante,assoluto, vero e sanguinante, e pesi dentro la mia coscienza, pesi sopra i miei nervi tesi, pesi e ti fai sentire, infiammi rivolte e combatti eserciti feroci uscendone senza graffi, ed il campo di battaglia si trova Nello spazio piu nero, cupo e pulsante della mia anima.Dormi bene mio incubo.
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