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Dedica a cui stai rispondendo

Si può vedere finire così la propria vita a vent'anni? Qualcuno mi rispondera' ma cosa dici sei impazzita, bhe,a chi penserà questo voglio rispondere così. Sono venuta al mondo non so il perchè, forse per caso perchè nessuno mi desiderava o mi attendeva. Infatti quando sono arrivata ho capito che non ero ben voluta, da bambina non ero libera di parlare o di giocare molto perchè se no venivo urlata o picchiata.L'unica cosa che mi era consentita fare era farei compiti in manira impeccabile sotto l'occhio vigile e attento di mia madre, infatti se sbagliavo a mettere un punto o saltavo una virgola volavano improvvisamente schiaffi e insulti, insulti così forti che mi hanno spesso intimidito tanto che in aula avevo paura di dire all'insegnate non ho capito. Poi si cresce e purtroppo vedi e capisci tante cose. Tua madre è infelice perchè non ha avuto molto dalla vita e l'unico modo per non pensarci è quello di offenderti e pressarti in maniera psicologica oltre che fisica, cercavo in mille modi di non farmi trattare così, di non farmi sentire che ero il suo fallimento vitale, studiavo molto, a casa cercavo di fare mille cose, tanto da diventare la serva di casa.Ma tutto è stato inutile, oltretutto vedevo mia sorella trattava mia sorella come desideravo che trattasse me. Per fortuna avevo la scuola, le amiche di scuola con il quale ne parlavo. Parlavo di come mi sentivo insicura, di come mi sentissi inferiore difronte alle persone e alla vita stessa, e loro mi dicevano parlane con qualcuno che può aiutarti sul serio, così non può continuare.Parlare con mio padre è impossibile perchè non sopporta mia madre e x non sentirsela nelle orecchie si rifiuta di lanciarmi una parola di difesa, parlarne con una psicologa bhe forse mi avrebbe aiutato ma ho sempre pensato che ci fossero persone che ne avevano più bisogno di me, che finchè potevo, potevo farcela da sola. Di momenti belli durante la crescita ne ho avuti pochi, più che momenti erano istanti. La scuola purtroppo finisce e io mi trovo senza un punto fermo. All'università non venni presa, e mia madre peggiorò nei miei confronti, e io ero sul punto di crollare, finchè un giorno ho incontrato lui.Un ragazzo semplice che abitava a pochi passi da me. Era di 8 anni più grande di me ma a me poco importava, mi sentivo accettata, felice ma soprattutto amata.Era lui l'uomo della mia vita, con lui volevo costruire una famiglia e riscattare quella che io non ho avuto. Allora ho voluto mettermi in gioco, ho ripreso gli studi e lo amavo. Lui capiva le mie tante insicurezze, capiva perchè c'erano.Mia madre non sopportava che io fossi felice, che stavo iniziando a vivere, ad avere amici ed ha iniziato a ferire lui con parole losche puggenti tanto da far male anche me. Faceva di tutto x non farmi scire con lui, per farci litigare.Fin quando lui non si è stancato di tutto dopo un anno e se ne è andato ed io sono rimasta sola ma soprattutto male, male sul serio. Ed ora sono qui. Ciao sono denise ho 20 anni, sono due mesi che non tocco cibo, che non esco, che non vedo persone. Sto diventando anoressica, mia madre non se ne frega tanto che continua a dirmi che sono obbesa, quando l'unica cosa che riesco a ingerire senza rimettere sono gli yogurt, mi sento sempre stanca e non esco quasi mai dalla mia stanza. Per aiutarmi a stare più sveglia almeno per studiare fumo qualche canna o bevo bevande energetiche. Vedo la mia vita crollare a picco ogni giorno, prego molto e spesso quando le mie forze me lo permettono cerco di andarein chiesa.Prego che ci sia una speranza che tutto questo possa cambiare. che se devo continuare a vivere così di accogliermi tra le sue braccia e farmi dormire in pace, e dare la possibilità di vivere a qualcuno che ne ha bisogno più di me, già pace una parola che forse non ho mai conosciuto. Anche io vorrei avere vent'anni come il resto delle persone, ma si vede che i miei vent'anni non hanno spazio per inserirsi. Le ultime parole che mi vengono da dire sono:Cari miei genitori nonostante tutto vi voglio bene. A te ragazzo grande e forte ti amo ancora tanto, anche se qualcuna migliore di me ti è affianco. Alla mia scuola, grazie di avermi protetta quando hai potuto. A me stessa vedrai che un giorno andrà tutto bene.