Una parte di me è totalmente lucida, lo sa, si rende conto di quanto sei inaccessibile, della distanza che separa le nostre vite. Tu con i tuoi punti fermi, le stelle fisse sulle quali hai costruito a fatica i giorni di oggi e quelli di domani. L'universo che proteggi, quel quotidiano vivere che descrive ogni tuo passo. Posso sentirlo, posso sentire la gioa che ti circonda, il vento che hai fermato tra le mani. Non mi sorprende la tua tenacia, la capacità che hai di distinguerti, di essere forte. Legata alla pesantezza del vivere. Sempre sicura del tuo bene più grande. Ma una parte di me, sempre sognante, irrazionale, il mio spirito nativo, la mia natura dominante di illuso, quel lato istintivo che hanno i semi stellari, non è capace di osservare il vero. Così mi costruisco uno spazio dentro di me in cui tu esisti per me. Sono egoista lo so, è l'unico modo che conoscono per farti un po' mia. Un modo in cui esistiamo io e te, noi due per anterioritá, ancora prima che tu nascessi eravamo noi, nostri. Ho trascorso il fine settimana a pensare, come sempre, ad istruire la mia memoria, ripetevo, tu non esisti, sei una creazione della mia folle immaginazione. Ed io sono bravo in questo, per sfuggire al mondo mi sono allenato lungamente. Ma tu, riduci a nulla la mia volontà. Oggi hai vanificato in un istante tutto quello che sono, amare e morire non hanno aggettivi, tu sei la parta straniera di me, il meglio di tutte le vite. Saperti inaccessibile è una sconfitta, è perdere quello che non sono stato mai. Con te il concetto di bello si disfa, si fa aria e polvere, non parlo solo del tuo aspetto, quello è superlativo, oggi avrei voluto dirti che fai male, che la tua bellezza si prende tutto. Quel male che appartiene ai sogni intoccabili. Avevo promesso di non scriverti, ho mentito a me, quello che sono non può essere rinchiuso.