Credo di dovermi scusare con te per l'atteggiamento terribile avuto quattro anni fa; appena ci conoscevamo e già parlavo di amicizia, amore, di angeli e sentimenti celestiali; la verità è che quello non è amore, bensì solo una stupida infatuazione adolescenziale che ho stupidamente portato avanti a danno mio e tuo. Avrei dovuto lasciarla molto prima, farmene una ragione, ma costantemente c'era qualcosa che tornava a ricordamerla. Forse la debolezza di quel periodo in cui avevo abbandonato la mia durezza, la mia corazza, la mia forza orgogliosa e mi ero persa in un mare di sentimenti fragili sempre a senso unico, forse tu che attraverso quella corazza hai fatto strike dritto al cuore; ma non è solo questo e non sei solo tu. E' questa orrenda situazione che mi rende libera e allo stesso tempo in gabbia. Non voglio che altri mi vedano, che vedano le mie debolezze e i miei sentimenti; nessuno saprà. Ho sbagliato tutto in questi cinque anni. Potevano passarne anche dieci in questo stato che non mi sarei mossa se non fosse stato per qualcuno molto caro che mi ha indicato la strada; che mi ha recuperato da questa inutile follia. Ho ancora questo desiderio immenso, che i miei sentimenti vengano ricambiati, ma in questa vita è impossibile e devo farmene una ragione. Devo andare avanti affidandomi a quel che resta; devo anche se non è quel che voglio. Fa un male tremendo. Ti amo troppo maledetta me; ma per una volta devo accettare che nonostante possa aver fatto di tutto per dimostrartelo non posso cambiare i sentimenti di un'altra persona. Posso arrabbiarmi, posso sfogarmi, posso amarti. Ma impossibile è e impossibile resta. Avrei fatto di tutto, tutte le follie possibilei perché all'impossibile non ho mai creduto e continuerò a non crederci, ma per altre vie, con altra gente più meritevole che saprà apprezzarmi. Tu non mi ami, anzi credo proprio che sia odio il tuo; (e hai ragione mi sarei odiata anche io al posto tuo); e devo accettarlo.