Non mi resta che scriverti, l'ho voluto io questo allontanamento, lo so, e per quanto sia forte il tuo pensiero torna spesso a sfiorarmi l'anima.
Spero sempre che tutto questo ti sia servito a qualcosa, a renderti giusto almeno un po, ma so che sarebbe chiedere troppo, le persone non cambiano, e io non faccio miracoli.
Mi capita spesso di pensare a quella sera sul divano, a quanto una cosa così semplice e pura come un abbracciò mi abbia salvato in quei momenti di sconforto, a quanto quello che mi davi mi rendeva serena.
Una cosa me l'hai insegnata però, che si può amare qualcuno tanto da potersi far bastare un ricordo per toenare a sorridere. Sei e rimarrai in un posto ben preciso e nascosto dentro di me, sei stato in grado in pochissimo tempo di risvegliarsi dal torpore, di farmi capire che non è mai tardi. Ora che sei lontano spero solo che la tua vita sia tranquilla, che tu non abbia bisogno di cercare altrove.
Una cosa non te l'ho mai detta però, ho sempre ammirato il modo in cui, anche contro la tua felicità porti avanti le cose che hai promesso, le persone non sanno mantenere le promesse. E tu non me ne hai mai fatte, per questo ti ringrazio.
Non ho mai scritto così, di getto, senza pensare al come sto scrivendo.
Mi hai insegnato che bisogna essere felici, che non è mai tardi per cambiare, non è mai tardi per amare.
Anche se non posso amare te...