Stanotte sei tornato! E’ sempre così, ogni volta che ti allontani dalla ragione torni nel cuore, nel pensiero, nel buio della mia coscienza.
Ma ancora una volta i chiarimenti restano a metà: inizia il tuo solito disinteresse che poi, man mano, diventa illusione, illusione che tu senta come me, che il mio ricordo resti anche per te un bel pugno ben assestato allo stomaco.
Un volta soltanto, un timidissima volta, mi hai chiesto spiegazioni per essermene andava via. Lo hai fatto con un giochetto di accendini posati lì, in quel locale, quasi per caso. Il maschio chiedeva alla femmina perché visto che stavano così bene insieme lei gli avesse voltato le spalle. Risposte esaustive non ce ne furono. Ma cosa avrei dovuto dirti? E cosa vorrei dirti ancora? La verità è che non avrei potuto risponderti perché ancora oggi non trovo tutte le risposte. Soltanto il tempo mi ha detto una cosa e me l’ha detta chiaramente, anzi me l’ha urlata: eri tanto, eri troppo, eri tutto quanto. Io una bambina e le mia braccia erano troppo sottili!